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Jj4, Sallusti: "Ho più paura dei giudici che dell'orso"

Alessandro Sallusti
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Il Tar salva l’orso. Ma a noi chi ci salverà dal Tar? Già, perché ieri il Tribunale amministrativo regionale di Trento ha accolto il ricorso di due associazioni animaliste contro la prima ordinanza del presidente della Provincia che autorizzava l’abbattimento dell’orsa Jj4 che in Val di Sole ha sbranato un escursionista. Il Tar, come noto, è la sede competente a giudicare sui ricorsi di chiunque si ritenga leso in un proprio interesse da un atto pubblico.

Ora io non dubito che uno si possa sentire leso personalmente nella sua sensibilità e nei suoi principi dal destino di un orso, fino a qui ci sta. Ma quale è il danno che un cittadino subirebbe se Jj4 venisse abbattuta? Ma soprattutto chi, se non l’autorità preposta che vive su quel territorio e del quale territorio è responsabile, può sapere meglio di altri che cosa è giusto o sbagliato per la sicurezza dei cittadini?

Provo a spiegarmi ancora meglio: che cosa ne sa un giudice amministrativo di orsi, di boschi, sentieri e montagne, di quale sia il reale pericolo in base non ad astruse leggi bensì a usi e abitudini del posto? Può essere cioè che un orso sia altamente pericoloso se vaga in un certo luogo, assolutamente innocuo se lo fa in un altro e quindi il da farsi non può essere deciso in base a leggi astratte ma solo dall’esperienza sul campo.

Pensare viceversa che la giustizia, i suoi codici e i suoi riti, le sue competenze ma anche incompetenze, possano risolvere qualsiasi problema è una follia tutta italiana che crea più danni che benefici oltre che svuotare di efficacia altri poteri anch’essi dotati dalla Costituzione, ma evidentemente soltanto in teoria, di poteri autonomi.

Non c’è peggiore tirannia di quella esercitata all’ombra della legge e con i colori della giustizia, scriveva Montesquieu, filosofo della politica e del diritto già trecento anni fa. Ecco, in questa storia l’unica giustizia possibile sarebbe fare decidere la sorte dell’orso a chi in quelle montagne ci vive e lavora, non perché ci debba essere un tribunale del popolo ma perché solo quel popolo sa quale è la cosa giusta e qualsiasi sia la sua sentenza non potrà che essere di buon senso. A me che il Paese, in questo campo ma non soltanto, sia in mano al Tar fa paura, più paura di qualsiasi orso.

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