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Orsa JJ4, "ecco che fine può fare": il più incredibile dei finali?

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Daniela Mastromattei
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«È giusto uccidere un orso che ha fatto l’orso? È civiltà? È giustizia questa?», parole di Beppe Grillo che il garante del M5S ha affidato ai social. Allora, per assurdo, dovremmo condannare a morte chiunque commetta un omicidio. Così non è, perché in Italia non esiste la pena di morte. E però la vogliamo applicare agli animali, che tra l’altro agiscono in modo istintivo, per difendersi, a differenza degli esseri umani che spesso e volentieri fanno del male in modo consapevole (con dolo per intenderci). È detenuta in attesa di giudizio Jj4, l’orsa del Trentino, che il 5 aprile scorso ha ucciso il runner Andrea Papi in val di Sole, nei boschi sopra Caldes.

È stata “arrestata” a pochi chilometri da Caldes, e si è scoperto che aveva con sè tre cuccioli in fase di svezzamento (sappiamo di che cosa sono capaci le mamme per difendere i figli di fronte a un pericolo). L’animale dopo la cattura è stato trasportato nel “carcere di massima sicurezza”, al centro faunistico Casteller, con i recinti di lastra anti arrampicata, ma è anche stata separata dai suoi piccoli. Che ora si ritrovano nei boschi, spaesati e senza la mamma. Sui giovani orsi spiega sul Corriere della Sera Maurizio Casiraghi, professore di Zoologia all’Università di Milano Bicocca: «Di solito i cuccioli di orso stanno con la madre fino a 4 anni. Se questi hanno effettivamente 2 anni ce la possono fare, anche se per loro non è la situazione ideale». E proprio per la presenza dei piccoli «sicuramente Jj4 era spaventata», sostiene Casiraghi, il giorno (maledetto) dell’incontro ravvicinato con il runner. In effetti, lo conferma anche il direttore del Parco Nazionale d’Abruzzo, Luciano Sammarone: «Gli orsi quando sentono l’uomo scappano, non siamo le loro prede». Sammarone tra l’altro è «contrario all’abbattimento di Jj4». Per conoscere il suo destino si dovrà aspettare la decisione del Tar: l’11 maggio.

Certo, il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti se potesse la ucciderebbe subito. Tanto più che ha appena firmato (ieri) il decreto con il quale dispone l’abbattimento di un altro orso (Mj5) ritenuto responsabile di un’altra aggressione avvenuta lo scorso 5 marzo in Val di Rabbi». Eppure c’è una terza via, come suggerisce la Lav che chiede un incontro urgente con Fugatti, per «organizzare il trasferimento dell’orsa Jj4 in rifugii-santuari individuati dall’associazione all’estero. Si tratta del Gnadenhof für Bären, in Germania, e di Al Ma’wa for Nature and Wildlife, in Giordania». Ma c’è anche la Puglia, dove lo Zoo safari di Fasano si è offerto di ospitare senza alcun pregiudizio l’orsa che ha ucciso il runner. «Siamo pronti ad accoglierla», ha detto il sindaco Francesco Zaccaria. Che esprime il proprio cordoglio alla famiglia del giovane Andrea Papi, ma «non condividendo l’opzione dell’abbattimento», si rende disponibile ad accettare il plantigrado. Zaccaria gantisce: «L’orsa sarebbe assistita e salvaguardata come il caso richiede, così come viene fatto per gli altri animali ospiti della struttura».

Il sindaco sottolinea che lo zoo è la «seconda struttura in Europa per dimensioni, che si è contraddistinta per la piena attuazione di un modello di gestione dei suoi ospiti che ne garantisce il rispetto della dignità in un ambiente che riproduce fedelmente le caratteristiche delle diverse specie ospitate». E ora si fa a gara: anche il Biorparco di Roma si rende disponibile ad accogliere Jj4. Intanto per discutere dell’orsa “assassina” e di ergenza orsi in Trentino il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto, ha convocato un tavolo tecnico per domani (21 aprile) a Roma. E mentre Elly Schlein, segretaria del Pd, dice di essere «attenta al tema del benessere animale, ma la questione è molto complessa, per questo si affida alle autorità preposte, saranno loro a decidere», quella di Fugatti per Angelo Bonelli co-portavoce nazionale di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra «è la propaganda della vendetta costruita da chi per anni non ha fatto nulla per gestire gli orsi...».

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