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Libertà di culto: perché è un diritto che va difeso

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Steno Sari
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In un discorso ad un convegno internazionale, Papa Francesco ha detto: «La libertà religiosa non è solo quella di un pensiero o di un culto privato. È libertà di vivere secondo i principi etici conseguenti alla verità trovata, sia privatamente che pubblicamente». Secondo la United States Commission on International Religious Freedom (Uscirf), un organismo federale indipendente e bipartisan creato nel 1998 al fine di monitorare la libertà religiosa nel mondo, gli abusi e le violazioni dell’articolo 18 della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo sono in aumento in tutto il mondo. Sono sedici i Paesi nel mondo, perlopiù asiatici, che sistematicamente violano i diritti di libertà. Fra i gruppi più perseguitati ci sono gli uiguri, i musulmani sciiti, i rohingya, i buddisti, i praticanti del Falun Gong, i baha'i, gli ebrei, i Testimoni di Geova, gli indù, gli atei e altri gruppi della cristianità.

L’ultimo rapporto dell’Uscirf indica che fra le cause di persecuzione ci sono terrorismo, estremismo, sedizione, blasfemia, ma che il motivo principale (29%) per cui i governi opprimono le minoranze è unknown (sconosciuto). In Russia, e un po’ in tutta l’area dell’Asia centrale, nelle ex repubbliche sovietiche, le condizioni della libertà religiosa stanno peggiorando sempre di più. La legislazione russa, con la scusa di combattere l’estremismo, perseguita le minoranze religiose “non tradizionali” e da quando Putin ha invaso l’Ucraina le autorità russe stanno intensificando i loro sforzi per intimidire e mettere a tacere i difensori dei diritti umani.

 

La comunità più colpita in Russia è quella dei Testimoni di Geova. Negli ultimi anni, 643 Testimoni sono stati accusati di “estremismo” e 350 di essi sono stati detenuti o arrestati (sono circa 100 i Testimoni incarcerati in Russia negli ultimi mesi). A dire il vero la Russia ha completamente disatteso i propri impegni internazionali ben prima dell’inizio del recente conflitto, ignorando completamente gli obblighi in materia di diritti umani in seno all’Onu e al Consiglio d’Europa, da cui la Federazione russa è stata espulsa il 16 marzo 2022 su parere unanime del Comitato dei Ministri. Il rapporto Uscirf include anche alcuni Paesi europei tra quelli che destano “preoccupazione” visto il crescente numero di atti di vandalismo contro i luoghi di culto. Questo rende necessaria la costante iniziativa di organizzazioni indipendenti per la tutela della libertà di credo e di religione, come Fob (European Federation for Freedom of Belief), organizzazione laica indipendente. In questi giorni, in un convegno organizzato dal Centro Studi Lirec presso l’Università Pontificia Salesiana di Roma dal tema “Ambiente, Salute e Libertà di Credo”, la presidente dottoressa Raffaella Di Marzio, sostenendo l’idea che in primo piano ci debba essere sempre la dignità di ogni persona, ha detto: «Difendere la libertà di religione e credo significa difendere anche altri diritti come quello di associazione e di pensiero. È un fatto acclarato, che laddove la libertà di credo è tutelata, gli effetti positivi sull’economia e il benessere sociale sono effettivi a beneficio di tutti»

 

 

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