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La smania del "tutto e subito" è il male della nostra epoca

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Steno Sari
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 Se osservate i bambini, a volte sembrano quasi schiavi dell’attimo. Il mio nipotino Edoardo, di poco più di un anno, quando vuole qualcosa non rimanda, la vuole subito, se no piange. Fa fatica ad aspettare, è un concetto che deve ancora imparare. Del resto anche noi adulti facciamo fatica a capire che nella vita è essenziale acquisire il self-control necessario per rimandare il piacere e saper aspettare invece di soddisfare immediatamente ogni nostro impulso. Ogni giorno siamo sollecitati a scegliere come comportarci e a confrontare l’allettamento del piacere immediato con gli effetti a lunga scadenza di una tale scelta, effetti che potrebbero rovinarci la vita in un attimo. Molte persone cercano di soddisfare i propri istinti e bisogni in modo rapido anche attraverso la tecnologia. Questo può portare purtroppo a comportamenti impulsivi e autolesionistici, a dipendenze che favoriscono l’isolamento sociale e la depressione. È sempre più sconcertante il fenomeno dilagante del “tutto e subito”. Sia che si tratti di sesso, denaro o potere, per un solo attimo di euforia molte persone sono disposte anche a mandare in rovina il matrimonio, la famiglia, la coscienza, la sicurezza economica, la salute, la reputazione, perfino la vita.

AVIDITÀ IRREFRENABILE
Non è un’esagerazione dire che il mondo di oggi ha perso il controllo della situazione perché è governato da un’avidità irrefrenabile. Prendiamo ad esempio l’ambiente. Stiamo rovinando la Terra e a lungo termine le conseguenze si profilano disastrose e drammatiche. Nell’immediato però, il saccheggio delle risorse terrestri significa denaro per chi ne approfitta. L’economia è un altro campo su cui riflettere. I governi prendono sempre più denaro a prestito, facendo un mucchio di debiti per soddisfare nell’immediato i bisogni economici. Sembrano ignorare con superficialità che gli interessi su tutti questi prestiti prima o poi diventeranno un peso insostenibile. Un’economia basata sul debito è pericolosamente incerta e può crollare se i prestiti non vengono restituiti.
 

PROPAGANDA
Le religioni dovrebbero essere nella posizione ideale per aiutare le vittime della fuorviante “mania del momento”. Eppure sono all’ordine del giorno gli scandali di un clero sempre più nei guai che cerca di mantenere potere e influenza annacquando le norme morali in maniera più che ipocrita. Si minimizza il concetto di peccato, ridefinito con blandi eufemismi come “stile di vita alternativo”. Della serie, “mangiamo e beviamo poiché domani moriremo”. Il fatto è che siamo costantemente sommersi da un mare di propaganda attraverso i mass media, propaganda che incoraggia abilmente la gratificazione istantanea. In modo suadente la pubblicità ci vuole sedurre e con abilità quasi soprannaturale alimenta i desideri con lo scopo di incrementare i profitti. Eppure, imparare a fare a meno di certe cose può irrobustire la nostra forza di volontà: basta trovare il giusto equilibrio e saper aspettare con pazienza il momento giusto per le cose veramente importanti. Questo può renderci più grati per quello che abbiamo e più attenti verso coloro che devono fare a meno di certe cose, non di propria scelta, ma per necessità.

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