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Costa Turchese, Fininvest ripiana i debiti: il sogno di Berlusconi diventa realtà

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Aveva un sogno, Silvio Berlusconi. Un sogno che porta dritto dritto a Costa Turchese, in Sardegna: voleva costruire un megavillaggio turistico, di lusso, esclusivo, con un porto per soli yacht che nei progetti del Cavaliere sarebbe dovuto essere uno dei più grandi di tutto il Mediterraneo. 

Ma un pastore aveva occupato abusivamente i territori di proprietà del fondatore di Forza Italia, un territorio pari a due milioni di metri cubi tra Capo Ceraso e Murta Maria, una frazione a sud di Olbia che si trova quasi dirimpetto all'isola di Tavolare. E insomma, il sogno del Cav non si poteva realizzare. Ma quando Berlusconi era ancora in vita, nei primissimi giorni di aprile 2023, il tribunale civile di Olbia ha costretto il pastore, Paolo Murgia, a trasferire altrove il suo gregge.

Bene, il punto è che ora quel sogno del Cavaliere diventerà realtà. Tutto grazie a Fininvest, che ha deciso di ripianare le perdite accumulate in tutti gli anni in cui il progetto è slittato. Si pensi che Costa Turchese, la società proprietaria dei terreni e presieduta da Adirano Galliani, lo scorso 27 aprile ha approvato il bilancio 2022, chiuso in perdita ma tenuto in vita propri da un assegno dell'ex presidente del Consiglio, scomparso lo scorso 12 giugno.

Berlusconi covava questo sogno dal 1984. E ora, come detto, grazie ai denari pompati da Fininvest si può procedere: nella riunione di fine aprile, la cassaforte di famiglia ha infatti versato "l'importo di 613,143,61 euro a mezzo di bonifico bancario sulla Banca nazionale del lavoro con causale Versamento soci per ripianamento perdite e valuta 27 aprile 2023", si legge nel verbale della riunione che si è tenuta proprio nella sede Fininvest, a Milano. Le perdite derivavano dall'inattività e dal costo delle spese legali impegnate nel lungo e aspro scontro con i pastori abusivi.

E insomma la holding controllata dal Cavaliere attraverso le quattro Holding Italiana Prima, Seconda, Terza e Ottava con il 61%, ha staccato quindi l’assegno per assicurare la continuità aziendale al gruppo che ora viene chiamato a costruire l'esclusivo complesso turistico. Una notizia che per certo renderà felice il Cav, anche da lassù

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