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Cadore, famiglia sterminata: "Uno scatto d'ira", l'ultima ipotesi

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Paolo Luca, procuratore di Belluno, ha fatto il punto della situazione su Angelika Hutter, la 32enne tedesca che ha investito e brutalmente ucciso tre persone che camminavano sul marciapiede, tra le quali un bambino di 2 anni. Negli ultimi giorni si era fatta strada l’ipotesi dell’investimento volontario, dato che non c’erano segni di frenata o di sbandata in prossimità del punto di impatto. Il procuratore la pensa però diversamente: “Quella del gesto volontario è un’ipotesi da consegnare alle astrazioni: più probabile uno stato d’ira, che non sappiamo da cosa dipenda”. 

“È una persona che non ha capacità di contenimento dell’ira - ha aggiunto - non possiamo dire se la sua sia un condizione permanente o temporanea legata allo choc, ma nel secondo caso sarà affidata a una struttura carceraria una volta dimessa dall’ospedale”. Il magistrato ha fatto chiarezza su altri elementi che riguardano lo stato psicofisico della donna che ha travolto e ucciso una famiglia con la sua Audi: non aveva fatto uso di sostanze alcoliche né stupefacenti, non stava parlando al telefono e non stava neanche scambiando messaggi. 

Al momento la Hutter è ricoverata nel reparto psichiatrico dell’ospedale di Venezia: il suo stato di alterazione le ha impedito di prendere parte all’udienza di convalida del fermo. La speranza è che, una volta tornata lucida, possa raccontare dettagli utili a comprendere perché sfrecciava nel piccolo centro abitato oltre i limiti di velocità consentiti. Che si tratti di un soggetto particolare lo si evince anche dal fatto che vivesse da nomade almeno da maggio: tra l’altro dopo l’incidente si è anche rifiutata di avvisare i genitori. 

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