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Meteo, in Friuli il chicco di grandine più grande mai caduto in Europa

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Arriva dal Friuli Venezia Giulia funestato dal maltempo il nuovo, poco invidiabile record del chicco di grandine mai caduto sull'Europa: si tratta di una bomba di ghiaccio di 19 centimetri di diametro, raccolto il 24 luglio intorno alle 23 ad Azzano Decimo (Pordenone). A certificare il primato lo European Severe Stormes Laboratory (Essl) su Twitter. Secondo l'istituto specializzato nelle statistiche dei fenomeni meteorologici "estremi", il chicco di grandine gigante di Azzano Decimo ha strappato il record a un altro maxi-chicco italiano, quello caduto appena il 19 luglio scorso a Carmignano di Brenta, in provincia di Padova, nel vicino Veneto. Due record europei in pochi giorni: la conferma più inquietante di come l'Italia sia in questo mese l'epicentro del disastro-meteo, tra nubifragi e trombe d'aria al Nord, caldo infernale al centro e al Sud con contorno di roghi e incendi fuori controllo. 

 

 

 

 

Il 25 luglio verrà ricordato come il giorno del grande caos a Milano. Si inizia all'alba quando il cielo diventa viola: una violenta tempesta di vento, pioggia e fulmini si è abbattuta sulla città e sull'area metropolitana. La tempesta è durata 40 interminabili minuti. Oltre la città, il nubifragio ha colpito l'Alto Milanese: il vento, che in alcuni casi ha raggiunto i 100 chilometri orari, ha scoperchiato i tetti delle case e sradicato alberi secolari. Ha 16 anni la seconda vittima del maltempo in Lombardia, dopo la donna morta il giorno prima: era in campeggio, nel Bresciano, con il suo gruppo scout quando un albero si è abbattuto nella tenda nella quale dormiva. Per lei non c'è stato nulla da fare.

 

Danni ingenti anche a Verona e provincia, dove la grandine, caduta a partire dalla tarda serata di ieri, ha provocato 10 feriti. Grave un 16enne che, per evitare un albero che occupava la strada, è scivolato sull'asfalto mentre guidava il suo scooter ed è andato a sbattere contro una Alfa Giulietta che veniva dalla direzione opposta. Nel Trevigiano, altre 8 persone sono rimaste ferite per la grandine caduta nella notte con chicchi grandi come palline da tennis. 

 

Effetti del cambiamento climatico che hanno fatto parlare di 'Apocalisse' e 'Fine del mondo' le persone che nella notte tra Veneto e Lombardia sono state svegliate dal rumore del maltempo. La conta dei danni è iniziata all'alba: sono ingenti e non ancora del tutto definiti, ma hanno spinto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, a chiedere formalmente lo stato d'emergenza al Governo, mentre dal Veneto, il governatore Luca Zaia, ha annunciato che "la situazione dello stato d'emergenza sarà aggiornata nelle prossime ore".

 

A Milano chiusi i parchi cittadini, nell'attesa di una ricognizione compiuta da parte dei tecnici per escludere il rischio che vi siano rami pericolanti. Chiuso per motivi di sicurezza anche il castello Sforzesco per le tegole che sono cadute dalle merlate. Fino a domani chiusa l'Area C, mentre il sindaco Beppe Sala assicura che è in corso "il massimo sforzo per tornare nella maniera più rapida possibile alla normalità". In città, per le infiltrazioni d'acqua e alberi caduti, sono state chiuse 14 scuole d'infanzia: 11 materne e 3 asili nido, aperti per i centri estivi. Sotto costante controllo i livelli dei fiumi Seveso e Lambro. Oltre 200 richieste di interventi dalle ore 4 in modo diffuso in tutta la città Metropolitana. Molti di questi interventi sono dovuti a caduta alberi, allagamenti, tetti scoperchiati e dissesti statici. Nel pomeriggio in supporto ai pompieri di Milano sono arrivate squadre anche da Lodi e da Genova. 

 

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