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Scontrini choc, baristi massacrati: l'indiscrezione dietro il bancone

Caterina Maniaci
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Due euro per tagliare un toast a metà, friselle a 20 euro, gnocco fritto, tigelle e salumi a 35 euro (in un chiosco a Maranello, nel modenese), caffè e acqua minerale dai sei ai dieci euro, 70 centesimi per un di acqua dal rubinetto, 10 centesimi per l’aggiunta di cacao a Erba... in questa estate flagellata dal maltempo, da incendi e alluvioni, dai trasporti che assomigliano ad un terno al lotto (partirà l’aereo, il treno quanto ritardo avrà, quante ore ci vorranno per imbarcarsi?), dei rincari triplicati, non possono mancare gli scontrini pazzi. Da nord a sud cadono inesorabili gli scontrini dei conti di bar e ristoranti che fanno ammutolire, per non dire altro, italiani e stranieri, sollevando polemiche e proteste, scatenando nello stesso tempo l’ironia dei social.

 

 

 

RUMORE

Hanno fatto molto rumore la vicenda avvenuta a Como qualche giorno fa, dove un cliente si è visto aggiungere un sovraprezzo dal bar per aver chiesto di tagliare a metà un toast, e poi quello che è successo alla mamma che a Finale Ligure ha trovato sempre sullo scontrino la voce ”piattino condivisione” richiesto per dare una forchettata di trofie alla figlia. Poi c’è la storia dell’acqua con il caffè fatta pagare in un bar nella provincia di Pordenone, a San Vito al Tagliamento: 70 centesimi per un bicchiere di acqua del rubinetto. «Anche quello per noi è un costo», si è difeso il barista in questione. Più modesto il barista di Eraclea, che per l’acqua di rubinetto ha chiesto 20 centesimi.

 

 

 

La scontrino-follia non si ferma. Ecco che ad Alba, la città piemontese famosa per il tartufo bianco, succede che per chiedere due cucchiai per assaggiare il dolce (una crema catalana da 5 euro) si vedono segnato nel fatale scontrino un sovraprezzo di un euro e cinquanta. L’ennesima segnalazione, che sta facendo il giro dei social, arriva stavolta da un utente che ha raccontato la sua esperienza in un ristorante-pizzeria di Alba, appunto. A questo punto, sembra possibile riuscire a superare i record di qualche anno fa, per esempio il celebre scontrino del 2018 a Venezia, in piazza San Marco: 43 euro per due espressi e due bottigliette d'acqua da 250 millilitri, poco più di due bicchieri. O alla colazione a peso d’oro a Capri, l’anno scorso, con 78 euro per sei persone, che in totale avevano consumato tre caffè, due bicchieri di latte macchiato, un cappuccino, tre cornetti al cioccolato, due vuoti e uno alla crema.


Dinanzi a quest’onda “anomala” di rincari e di surplus per servizi che sono sempre apparsi ovvi, arrivano anche proposte in controtendenza. Offrire il caffè a soli 70 centesimi ma se il cliente porta la tazzina, lo zucchero e il cucchiaino. È la trovata dei titolari della Bottega del Caffè, bar di Millesimo, nell’entroterra di Savona, scaturita dopo le polemiche che non accennano a diminuire, tra furiosi commenti, foto di scontrini incriminati e divertenti fake. E dunque 50 centesimi di sconto per tagliare il costo dell’espresso e incentivare i consumi.

 

 

 

LA BATTUTA

«L’idea è nata da una battuta di mio papà in merito alla guerra che si sta scatenando nel mondo dei bar e della ristorazione - spiega al Secolo XIX on line Valentina Venturino, che insieme ai genitori Elio e Marina gestisce il locale di piazza Italia - Da una chiacchierata in casa è venuto fuori qualcosa di più, un progetto per favorire il risparmio economico e il rispetto ambientale». Perché «portando la tazzina da casa- continuano i titolari - andiamo a ridurre il consumo dell’energia elettrica e il consumo dell’acqua della lavastoviglie». La proposta entrerà nel vivo la prossima settimana. Un’idea, che forse troverà anche il gradimento degli avventori. A noi, sinceramente, di primo acchito fa venire in mente un film con i grandi geni della comicità, Totò, Titina e Peppino De Filippo. Il film si intitola “Totò, Peppino e i fuorilegge”, in cui la moglie avarissima di Totò, Teresa, quando invita a cena a casa sua chiede ai fortunati prescelti di portarsi gli spaghetti e il condimento. I piatti, le posate e i bicchieri, però, ce li mette lei. 

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