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Polignano, scontrino sconcertante: "Caffè e cappuccino", ma com'è possibile?

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In un’estate caratterizzata dagli scontrini-scandalo, tra chi fa pagare due euro in più per tagliare a metà un tramezzino e chi aggiunge un sovrapprezzo per un cucchiaino o un piattino, c’è chi prova ad agire in controtendenza e a meritarsi il rispetto dei turisti. È il caro di un bar di Polignano a Mare, in provincia di Bari, dove il titolare ha deciso di vendere una tazzina di caffè a 70 centesimi. 

 

 

Evidentemente se lo può permettere, ma fa un certo effetto vedere un prezzo così basso: ormai la norma per il caffè è di 1,20 euro. “Premesso che ognuno si fa i suoi conti - ha dichiarato il titolare Franco Furgis - io non ho bisogno di chiedere ai clienti di portarsi lo zucchero da casa. Finché potrò, manterrò il prezzo del caffè a 70 centesimi e del cappuccino a 1 euro”. La stessa cifra rischiata per i cornetti, vuoti e farciti. Praticamente un bar-paradiso in un’estate che ha visto rincari importanti, spesso dettati dalla speculazione più che dal costo delle materie prime. 

 

 

“Di media servo 300 caffè al giorno - ha spiegato il titolare - e con questi numeri riesco a spalmare i costi fissi lasciando il prezzo del caffè a 70 centesimi. Certo, bisogna lavorare tanto ma paradossalmente più si lavora e più si può abbassare il prezzo, perché i costi fissi incidono di meno sulla singola tazzina”. 

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