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Impagniatello, "non voleva accoltellarla": la scoperta sconvolgente

Alessandro Impagnatiello

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Alessandro Impagnatiello, accusato dell'omicidio della compagna Giulia Tramontano e del bambino che portava in grembo, avrebbe fatto diverse ricerche sul web su come uccidere e nascondere il cadavere della fidanzata già diversi giorni prima di toglierle la vita con 39 coltellate. Pare che all'inizio la sua intenzione non fosse quella di accoltellarla.

 

 

 

Secondo quanto riportato da Il Giorno, dalle indagini ancora in corso sarebbe emerso che il 30enne avrebbe cercato informazioni su "come uccidere un essere umano con veleno per topi", su "come uccidere una donna incinta con il veleno" e su "come avvelenare un feto". Pare che l'uomo considerasse Giulia e il bambino come un “ostacolo” per la sua nuova relazione con un'altra donna. 

Non è escluso, dunque, che Impagnatiello possa aver somministrato del veleno all’ex compagna già prima dell’aggressione. Le ricerche fatte online renderebbero molto probabile questa opzione. Nel frattempo prosegue il lavoro dei medici legali. In particolare, i periti dovranno accertare se del veleno sia stato davvero somministrato alla Tramontano e quindi assorbito anche dal feto. Cosa che aggraverebbe le accuse di premeditazione dell’omicidio. Poi, tra gli altri nodi da sciogliere, c’è quello sui presunti aiuti ricevuti dal 30enne durante l’omicidio. Gli investigatori, comunque, avrebbero escluso che la madre dell'uomo lo abbia aiutato.

 

 

 

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