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Palermo, i furbetti del reddito di cittadinanza: cosa li hanno sorpresi a fare

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Ricevevano il reddito di cittadinanza, ma questa volta, va detto, non erano disoccupati. Un lavoro lo avevano: addetti allo spaccio di droga. Una attività anche ben avviata. I carabinieri della Compagnia di Partinico, in provincia di Palermo, hanno infatti, arrestato due quarantenni, già noti alle forze dell’ordine, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. E nell’abitazione di uno dei due indagati, in una zona limitrofa al centro abitato, i militari del Nucleo operativo e radiomobile hanno trovato otto buste di plastica contenenti ciascuna un chilo di marijuana già essiccata. Altri 18 chili della stessa sostanza, invece, sono stati ritrovati nelle pertinenze della casa del secondo arrestato nel centro del paese.

 

 

Insomma, un giro di affari niente male, a giudicare dalle quantità di erba recuperata, eppure entrambi gli arrestati risultano percettori del reddito di cittadinanza. Posti ai domiciliari con il braccialetto elettronico, sono state avviate le procedure per l’immediata sospensione del beneficio.

Non si tratta certo del primo caso. Ad aprile, sempre a Palermo, nel corso di una retata la Guardia di Finanza aveva arrestato 21 spacciatori, sei dei quali risultavano percettori del reddito di cittadinanza. Poche settimane fa, ancora nel capoluogo siciliano, un trentenne era stato trovato in possesso di 143 chili di hashish e 1 kg di cocaina. Nei controlli erano spuntati 17mila euro in contanti e naturalmente il reddito di cittadinanza. Poi sospeso. Ma casi simili, si sono registrati in tutto il Paese: a Roma, nel Fermano, a Terni, a Novara... Si vede che spacciare non rende più come una volta. 

 

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