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Torino, lancio di uova e scontri con la polizia: ecco gli studenti anti-Meloni

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Torino incandescente. In via principe Amedeo di Savoia si sono vissuti momenti di tensione tra polizia e manifestanti radunati di fronte a Palazzo Nuovo per contestare la partecipazione della presidente del Consiglio Giorgia Meloni al Festival delle Regioni. Uno di loro è stato colpito e ferito alla testa con un manganello. L'intenzione dei manifestanti è quello di raggiungere il Teatro Carignano dove alle 12 è previsto l'intervento del premier. 

Si tratta di un centinaio di persone, per lo più studenti. Questi sventolano striscioni che lasciano ben poco spazio all'immaginazione. In uno si legge: "Meloni a Torino non sei la benvenuta". E ancora, altri mostrano cartelli con la scritta "Soldi allo studio e non alla guerra" e "La vostra repressione non fermerà noi studenti". Non la pensa così Cristian Greco. Il direttore del Museo Egizio aspetta la leader di Fratelli d'Italia a braccia aperte: "Noi speriamo che la premier Meloni possa onorarci di una visita come e quando le fosse possibile, considerati i suoi impegni, per farle vedere come da sempre noi lavoriamo per costruire ponti tra le culture come anche la premier sta cercando di fare". 

 

 

Altrettanto entusiasta Alberto Cirio, governatore del Piemonte: "Avremo l'onore di accogliere la premier Giorgia Meloni per la prima volta a Torino da quando è presidente del Consiglio, e riapriremo il Parlamento Subalpino dove Rattazzi e Cavour si confrontavano sul destino dell'Italia. E in questo teatro, su questo palco, Paganini pronunciò la famosa frase 'Paganini non ripete mai'. Questo per dire come ogni cosa qui ci parla dell'Italia". Intanto, dopo il lancio di uova contro la polizia in assetto antisommossa, i manifestanti hanno evitato il doppio blocco delle forze dell'ordine in via Lagrange e attraverso il cortile delle gallerie San Carlo sono riusciti a raggiungere prima piazza San Carlo e poi piazza Castello.

 

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