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Pio X, esposta la salma: torpedoni di pellegrini e quelle "scene inusuali"

Caterina Maniaci
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A migliaia si mettono in fila sotto la minaccia di pioggia e le folate di vento gelido per onorare la salma di un Papa morto oltre un secolo fa e per pregarlo. Possibile che accada anche oggi? Possibile, anzi: è accaduto e continua ad accadere.

«Giunge al suo compimento la Peregrinatio corporis di san Pio X nella Diocesi di origine, a Riese, in cui ha ricevuto il dono del battesimo e ha potuto alimentare la sua fede negli anni della fanciullezza». Con queste parole il vescovo di Treviso, Michele Tomasi, ha accolto domenica i moltissimi fedeli presenti alla celebrazione finale al Santuario delle Cendrole, dove è stata accolta l’urna del pontefice San Pio X, che si trova solitamente nella basilica di San Pietro, in Vaticano. A celebrare la messa il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano. Si è conclusa così la prima settimana di pellegrinaggi e di eventi a Riese e nella diocesi di Treviso, e poi anche in tutti i territori e le parrocchie del Veneto. Decine di migliaia i fedeli che in questi giorni si sono recati con ogni mezzo al santuario mariano per rendere omaggio alle spoglie mortali del santo: un bilancio andato oltre ogni aspettativa.

E la peregrinatio continua adesso a Padova, altra città veneta centrale nella formazione di Giuseppe Sarto, il futuro san Pio X, che qui ha frequentato il seminario. Si ripetono scene che appaiono inusuali in questi tempi di “eclissi del sacro”. A Padova la salma è arrivata nel cuore della notte, tra domenica e lunedì, ora accolta nel Duomo aperto 24 ore su 24 per due giorni tra celebrazioni eucaristiche, preghiere, incontri, meditazioni spirituali, a cominciare dalle Lodi alla presenza del vescovo di Padova, monsignor Claudio Cipolla, e un pellegrinaggio ininterrotto di persone che vogliono sostare almeno qualche momento davanti all’urna. Anziani ma anche molti ragazzi, pullman con gruppi di pellegrini provenienti da varie parti della Diocesi padovana.

Oggi, alle ore 18 con i Vespri presieduti dal vescovo si “saluteranno” le reliquie che prenderanno la strada per Venezia, dove sosteranno fino al 22 ottobre. La preghiera del Vespro risponderà anche all’appello giunto dal patriarca di Gerusalemme dei Latini e presidente dell’Assemblea degli ordinari cattolici di Terra Santa cardinal Pierbattista Pizzaballa, di pregare in quel giorno coralmente per la pace, tanto invocata nel martoriato Medio Oriente.

 

 

 

Lo stesso papa Pio X il 2 agosto 1914 scrisse una breve esortazione - “Ad universos orbis catholicos” (“A tutti i cattolici della terra”) – per pregare per la pace, a ridosso dello scoppio della Prima guerra mondiale. Un vibrante, addolorato appello perla pace. Del resto, Pio X viene considerato un pacifista ante litteram, e il cardinale Parolin, a Treviso, ha ricordato proprio che «il Papa morì di crepacuore per lo scoppio della prima guerra mondiale. Le sue parole sono ancora valide, un monito per noi». Pochi giorni dopo la promulgazione dell’esortazione papa Pio X muore. È il 20 agosto del 1914; verrà proclamato santo da Pio XII nel 1954.

Quante cose di questo Pontefice non si conoscono o si conoscono sommariamente, secondo schemi precostituiti. Il Papa del Catechismo, il Papa conservatore... Il 4 agosto 1903 viene eletto al soglio pontificio Giuseppe Melchiorre Sarto, con il nome di Pio X. In quel momento quali pensieri avranno attraversato la sua mente, quali ricordi... Avrà rivisto se stesso bambino mentre correva scalzo per le strade di campagna, a Riese, dove era nato nel 1835.

 

 

 

Un ragazzino che percorreva ogni giorno il lungo tratto di strada per andare a scuola, povero ma felice, determinato, acceso di carità, che nella fede troverà la dimensione più completa. Povero sì, del resto sarà il primo Pontefice della storia novecentesca di origine contadina – la sua famiglia conta ben dieci figli- con una formazione prettamente pastorale: non ricoprirà alcun ruolo presso la Curia né nell’attività diplomatica della Santa Sede. Il suo sarà un pontificato molto intenso, complesso, di cui è stato emblema, in un certo senso, il famoso Catechismo che porta il suo nome, adottato in Italia, con la particolare struttura di “domande e risposte”, pensato proprio per le persone semplici. Il nucleo centrale del suo pontificato è stata, probabilmente, la sua preoccupazione di come vivere in una società dove si avvertiva, sempre di più, la crisi della fede. Un fenomeno consolidatosi poi nei decenni successivi. Nel suo testamento il Papa sintetizzerà la sua esistenza ricordando che era “nato povero, vissuto povero e sicuro di morir poverissimo”. 

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