Roma, prelievi per 4 milioni in contanti all'ambasciata russa: il sospetto degli 007
L'intelligence italiana si muove contro l'ambasciata russa: un fiume di denaro in contanti, infatti, da un anno e mezzo si muove proprio dall'ambasciata di Roma verso Mosca. Prelievi senza soluzione di continuità che hanno catturato l'attenzione dei nostri 007: il Copasir è stato informato del caso.
I movimenti sono iniziati da quando Mosca ha dichiarato guerra a Kiev invadendo l'Ucraina. Secondo quanto scrive Repubblica, i soldi movimentati sarebbero superiori ai 4 milioni di euro, con prelievi allo sportello di circa 100mila euro per volta. Nel dettaglio i prelievi dei diplomatici russi sono stati effettuati presso due conti correnti dell'ambasciata a Roma. Un'anomalia che ha fatto suonare l'alert di Bankitalia: in 18 mesi circa venti segnalazioni per operazioni sospette, le Sos.
E ci si interroga sulle ragioni per cui i russi facciano simili operazioni, semplici da tracciare e molto sospette. Le indagini, però, in ambito diplomatico e considerati i rapporti ai minimi termini con Mosca non sono per certo delle più semplici. Il sospetto è che dietro all'operazione ci sia una strategia di informazione, di spionaggio: pagare in nero determinati soggetti senza lasciare traccia. Viene infatti alla mente il caso dell'ufficiale della Marina, Walter Biot, arrestato il 30 marzo del 2021 proprio per spionaggio: stava fornendo a un agente del Gru documenti top-secret, il tutto in una penna Usb. Possibile anche, però, che quei denari servissero a pagare alcuni personaggi impegnati nel sostenere la causa del Cremlino in Italia.