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Filippo Turetta, la strategia-choc della difesa: "Voleva soltanto bloccare Giulia"

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Una nuova strategia difensiva adottata dai legali di Filippo Turetta, il 22enne reo-confesso che ha ucciso la sua ex, Giulia Cecchettin, l'omicidio che ha sconvolto l'Italia. Poiché gli avvocati starebbero realizzando che far riconoscere un vizio di mente al loro assistito potrebbe risultare impresa quasi impossibile (difficile che gli venga riconosciuta l'incapacità di intendere e di volere a causa della depressione), ecco che punterebbero all'omicidio preterintenzionale.

Una tesi peculiare, va detto. Ma, nel caso, il reato è punito con reclusione dai 10 ai 18 anni, ossia con una pena di molto inferiore rispetto a quella per omicidio volontario contestato dalla Procura di Venezia, che in caso di aggravanti - ovvero, premeditazione - potrebbe anche portare all'ergastolo per Turetta.

Gli avvocati del ragazzo, Giovanni Caruso e Monica Cornaviera, potrebbero giocarsi la carta della preterintenzionalità. Come? Sostenendo che Filippo Turetta volesse soltanto bloccare Giulia Cecchettin e che le conseguenze mortali del fendente che la ha uccisa, colpo scoccato mentre lei era di spalle, siano andate oltre le intenzioni di Filippo.

Se i legali di Turetta adottassero questo percorso, si tratterebbe di un percorso comunque tortuoso. A tal proposito sono chiare le parole del gip sulla "volontà" dell'omicidio, che sarebbe "palese per le modalità dell'aggressione", avvenuta "a più riprese". 

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