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Ultima Generazione, fango davanti al tribunale di Bologna

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Ultima generazione protesta davanti al tribunale di Bologna al termine dell'udienza per i tre attivisti - Ettore, Mida e Silvia - arrestati il 2 novembre scorso per aver bloccato per circa un'ora la tangenziale. Una trentina di ambientalisti ha organizzato un flash mob gettando a terra oggetti di vita quotidiana, come scarpe, pentole, mollette, mappe stradali, e poi ricoprendo il tutto di fango. L'obiettivo era quello di simboleggiare i danni provocati dai cambiamenti climatici. 

L'udienza di questa mattina è durata circa mezz'ora e poi il processo è stato rinviato per la discussione al 18 gennaio. I tre attivisti sono stati fermati più di un mese fa con le accuse di violenza privata aggravata, danneggiamento e interruzione di pubblico servizio aggravata, ma per quest'ultimo reato il giudice non ha convalidato l'arresto. Per due di loro è stato stabilito, in un primo momento, il divieto di dimora a Bologna, mentre per il terzo l'obbligo di firma.

Nel frattempo anche per gli altri due attivisti le misure sono state attenuate e trasformate in obbligo di firma. Nel corso dell'udienza di questa mattina, i legali dei tre attivisti hanno chiesto il rito abbreviato e prodotto un video dell'azione in tangenziale, per dimostrare le modalità non violente della protesta. Gli ambientalisti hanno poi rilasciato delle dichiarazioni spontanee, dicendosi preoccupati per i cambiamenti climatici, proprio ciò che li ha spinti a protestare in tangenziale. 

Qui la storia social pubblicata da Ultima generazione

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