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Verona, l'ultima crociata femminista: "Giulietta è maschilista"

Giulietta

Serenella Bettin
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Toccare il seno destro di Giulietta porterebbe fortuna in amore. Ma forse i sacerdoti del politicamente corretto preferiscono la sfiga. Insomma ci mancava la polemica sessista su Giulietta. È un po’ che se ne parla, ma a rilanciare il dado e riaprire il dibattito è stato uno spettatore toscano che ha scritto a Striscia La Notizia, il tg satirico di Antonio Ricci e che racconta la sua disavventura nella città scaligera dipingendo il fatto come se fosse piombato su Marte.

«Mi sembra incredibile - scrive che l’amministrazione comunale non si possa attivare per interrompere questo scempio da me descritto». Lo scempio sarebbe quello di aver visto lunghe code di persone provenienti da tutto il mondo per toccare il seno destro della statua di Giulietta, nella casa della protagonista della tragedia shakespeariana a Verona.

 

 

L’inviata di Ricci, Chiara Scaglia, si è recata sul posto e ha provato a indagare. Alcuni parlano di derive maschiliste. Qualcuno di «carezze maschiliste». Le donne, invece, intervistate dall’inviata difendono il gesto definendolo un’usanza innocua. Perché sì, è un’usanza. Qui a Verona è quasi d’obbligo una foto con la famosa statua della giovane Capuleti perché il gesto di toccarle il seno destro parrebbe portare buona sorte in amore. Entrando in via Cappello, infatti, si possono vedere molti visitatori che si avvicinano a Giulietta e “allungano le mani”.

Ma questo deriva dalla tradizione popolare secondo cui la statua sarebbe custode del vero amore. E toccarle il seno possa in qualche modo assicurare agli innamorati la fortuna che Giulietta non ha avuto. La credenza è così diffusa che la statua s’è perfino usurata. E il comune nel 2014 si è visto costretto a sostituire l’originale con una copia.

 

 

Il vero bronzo eseguito nel 1969 dallo scultore Nereo Costantini si trova all’interno del museo. E nonostante questo, l’amministrazione dovette riparare anche la seconda statua, in quanto il seno destro, a forza di “toccare”, aveva cambiato colore e iniziato a mostrare le prime crepe.

Non è la prima volta che il seno di Giulietta finisce nel mirino. Nel 2018 era stata aperta una petizione #SaveGiulietta, su change.org, il cui prologo era: «Ero con mia figlia quando assistetti a una scena raccapricciante: alcuni giovani adolescenti, stavano strumentalizzando la statua come fosse una Baby-doll». E ancora: «Diamo dignità a Giulietta di Verona e a tutte le donne! È inconcepibile che ancora oggi, in Italia, esistano modelli di comportamento che anziché promuovere una cultura di uguaglianza e rispetto, promuovano tra le righe gesti di disparità tra i sessi e di strumentalizzazione del corpo femminile». Ieri qualcuno nei social ha commentato:«Nella Cappella Colleoni a Bergamo, il rito portafortuna prevede di strofinare “le tre palle del Colleoni” raffigurate sullo stemma posto sulla cancellata di ingresso. Cosa facciamo? Un’ altra polemica?».Anche perché, a dirla tutta, il seno di Giulietta porta fortuna, ma forse qualcuno preferisce la sfiga. 

 

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