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Autovelox, stop alle "rapine": ecco le nuove regole, cosa cambia per gli automobilisti

Fabio Rubini
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Quello tra la Lega e gli autovelox è sempre stato un rapporto complicato. Negli anni ruggenti del movimento fondato da Umberto Bossi uno degli slogan che i militanti pennellavano sui muri con vernice ora verde ora rossa, era “Autovelox rapina del Nord”. Una sintesi di quello che la stragande maggioranza degli automobilisti pensava e pensa. Trent’anni dopo, la Lega di Matteo Salvini questo concetto non lo scive più sui muri, ma lo mette nero su bianco nel testo di un decreto attuativo che una volta approvato dovrà regolamentare l’uso di queste macchinette che troppo spesso servono ai Comuni (e più di recente amnche alle Province) solamente per rimpinguare le casse pubbliche. La storica battaglia del Carroccio, insomma, non solo non è stata abbandonata, ma sembra prossima ad un epilogo vittorioso.

Salvini lo aveva già detto nei mesi scorsi, ma ieri lo ha annunciato alla Camera durante il question time. «Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sta procedendo a definire l’iter di adozione del decreto attuativo delle modalità di uso e collocazione degli autovelox che è in elaborazione da 13 anni e che conto di portare in conferenza unificata entro al fine del mese».

 


 

GRANDI INCASSI L’annuncio è arrivato mentre il ministro stava relazionando proprio sull’entità degli incassi che i Comuni italiani hanno fatto grazie alle multe: «Nel 2022 hanno presentato la relazione 7.216 comuni, non l’hanno presentata 685 comuni, mentre l’hanno presentata incompleta 169 comuni. L’ammontare degli introiti derivanti dalle sanzioni per violazione del codice della strada risulta pari a 2,7 miliardi di euro. Dobbiamo porre fine al far west degli autovelox, la cui installazione e segnalazione devono essere riportati entro binari attuativi chiari ed omogenei». A finire nel mirino- come detto dal ministro - non è tanto l’uso dell’autovelox, quanto il modo in cui esso viene usato. Spesso questi aggeggi vengono posizionati su strade a scorrimento veloce, previo abbassamento del limite di velocità, o ancora in posizioni strategiche che traggono in inganno l’automobilista. Così alla giusta azione di prevenzione - ad esempio con gli autovelox posizionati in zone particolarmente pericolose e dove una bassa velocotà potrebbe evitare incidenti - spesso si sostituisce la necessità degli Enti pubblici di rimpiguare i propri bilanci stangando automobilisti che - va detto anche questo - comunque sgarrano rispetto al codice della strada.

 


IL NUOVO CODICE Le nuove regole per il posizionamento e l’uso degli autovelox entreranno anche nel nuovo codice della strada che, come spiega Salvini parlandone «prevede l’educazione stradale nelle scuole, più controlli e più sanzioni, ad esempio con il ritiro della patente temporanea per chi utilizza lo smartphone durante la guida, con sanzioni più pesanti per i recidivi che guidano in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di droghe, con l’installazione ad esempio, dello strumento dell’alcol lock per bloccare l’accensione della vettura in caso di recidiva». E ancora: «Stiamo pensando anche alle due ruote con investimenti per i guardrail salvavita peri motociclisti e regole più stringenti per i monopattini che dovranno avere le frecce, l’assicurazione e l’obbligo del casco per chi li guida, ndr-, che in Italia arrivano a viaggiare anche a 50-60 chilometri all’ora creando più di un problema». Nei piani del ministro Salvini il nuovo codice della strada dovrebbe entrare in vigore all’inizio del prossimo anno. Sarà un’altra rivoluzione regolamentare portata a casa dal leader della Lega dopo l’approvazione del nuovo Codice degli appalti. 

 

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