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Strage di Erba, l'ira di Beppe Castagna contro Olindo e Rosa: "Colpevoli"

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"Siamo convinti che se dovessero rifare questo processo non una, ma due, tre, sette volte, darebbe lo stesso risultato comunque. Non abbiamo il minimo dubbio che siano colpevoli", si sfoga Beppe Castagna a Lapresse, commentando la decisione della Corte d'Appello di Brescia di revisione della sentenza per Olindo Romano e Angela Rosa Bazzi, condannati per la strage di Erba.

"Non parteciperemo come parte civile, come niente, se si dovesse rifare un nuovo processo, per noi la verità giudiziaria già è stata già scritta e sono convinto che verrà riconfermata", aggiunge Beppe Castagna che nella strage perse la madre Paola Galli, la sorella Raffaella Castagna e il nipotino di due anni Youssef Marzouk. "Non è una cosa che ci stupisce dopo tutta questa campagna mediatica. Sono 18 anni che subiamo anche personalmente la veemenza della difesa, è una cosa che non ci fa nessun tipo di effetto e ci interessa anche poco"

Qui l'intervento di Beppe Castagna a Lapresse

Inizierà infatti il primo marzo 2024 il processo di revisione per la strage di Erba a carico di Olindo e Rosa, i due coniugi condannati in via definitiva per il pluriomicidio avvenuto a colpi di coltello e spranga nel paese del Comasco l’11 dicembre 2006 che provocò anche la morte di Valeria Cherubini. La Corte d’Appello di Brescia - seconda sezione penale - ha accolto le istanze di revisione presentate dai legali della coppia e dal sostituto procuratore generale di Milano, Jacob Cuno Tarfusse.

La sentenza di condanna al carcere a vita era stata emessa dalla Corte d’assise di Como il 26 novembre 2008 e confermata dalla Cassazione il 3 maggio 2011. I tre giudici del collegio d’Appello di Brescia dovranno valutare la novità delle prove depositate, soprattutto alcune delle 15 consulenze tecniche firmate da professori e neuroscienziati di tutta Italia. In particolare riguardano la testimonianza di Mario Frigerio (oggi defunto), quella sera colpito con un fendente alla gola e creduto morto dagli assalitori ma sopravvissuto per miracolo, che in aula indicò i due coniugi, oggi di 64 e 63 anni, come gli autori della strage.

Le istanze di revisione accolte riguardano anche le confessioni di Olindo e Rosa, rese ai carabinieri e pm di Como, le intercettazioni ambientali, la morte della signora Cherubini perché, secondo la difesa, l’assassino sarebbe stato ancora dentro casa quando arrivarono i soccorritori nella corte in fiamme di via Diaz 25.

Infine c’è la traccia ematica, elemento chiave del processo, proveniente dal battitacco dell’auto di Romano, bollata dagli avvocati come "suggestione ottica", che sarebbero smontate da nuove consulenze genetiche e materiali fotografici.  

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