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Damiano Tommasi, Verona "come l'Urss": "Fate la spia sui rifiuti dei vicini di casa"

Alessandro Dell'Orto
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Un po’ come nel film “Le vite degli altri” - meravigliosa pellicola del 2006 vincitrice di un Oscar e diretta da Florian Henckel von Donnersmarck, in cui un agente della Stasi entra nella vita di un uomo e una donna registrando ogni passo, ogni parola, fino a interferire con le loro azioni- a Verona sta diventando sempre più delicato e rischioso gettare la spazzatura. C’è il pericolo di essere controllati, spiati, giudicati ad ogni errore dal tuo peggior nemico, che in questi casi è quasi sempre il vicino di casa. Così, almeno, è quanto succede da due mesi, da quando cioè il Comune, Amia (Azienda Multiservizi di Igiene Ambientale) e Solori (la società che riscuote la tassa sui rifiuti) hanno commissionato al Dipartimento di Scienze Economiche dell’Università di Verona un questionario sulla raccolta dell’immondizia, inviato poi ai cittadini attraverso mail o con un link cliccabile da siti e social. E fin qui tutto sommato non ci sarebbe niente di male («L’opinione della cittadinanza sull’erogazione del servizio, sulle modalità di conferimento e abitudini è importante in quanto consente di valutare le eventuali opportunità di miglioramento», spiegano per presentare l’iniziativa), se non fosse che, però, le domande entrano un po’ troppo nella privacy, ma soprattutto che viene chiesto di fare gli spioni, smascherare chi abita al tuo fianco, al piano di sopra o tre appartamenti più in là.

DOMANDE E DOMANDINE
«Secondo Lei, i suoi vicini di casa fanno una raccolta differenziata corretta?» è la domanda diretta che viene posta dopo aver sondato il terreno con quesiti più generici tipo «Nell’ultima settimana, Le è capitato di vedere nel cassonetto del secco non riciclabile materiale che poteva essere riciclato, ad esempio: plastica, vetro, umido, carta o lattine?», oppure «Nell’ultima settimana, Le è capitato di vedere dei rifiuti riposti fuori dal cassonetto?», «Come valuta in generale la gestione della raccolta differenziata dei rifiuti nel suo quartiere?». Già, decisamente poco elegante, una sorta di istigazione allo sputtanamento libero. «Viene chiesto di fare la spia sui propri vicini di casa - accusa Daniele Polato, consigliere regionale e comunale di Fratelli d’Italia -. E lo si propone anche a chi vive nelle frazioni comunali più piccole, dove si è più facilmente identificabili: un metodo che ricorda periodi storici e regimi non proprio democratici. Sembra di essere in Unione Sovietica. Il prossimo passo quale sarà? Mettere le telecamere davanti ai cassonetti? E poi vorrei sapere quanto è costato organizzare tutto questo, e soprattutto quale è l’obiettivo. Senza parlare della questione privacy: il questionario non sembra proprio anonimo come annunciato, visto che arriva per mail ad indirizzi privati».

 

 

CARNE E REDDITO
Già, questione delicata. Anche perché è vero che prima di iniziare viene specificato che «Le sue risposte saranno trattate in modo strettamente confidenziale ed analizzate in forma anonima e aggregata» e che «Questa indagine è anonima. La registrazione delle risposte non è relativa a informazioni che consentano l’identificazione del partecipante, a meno che qualche domanda del questionario non la chieda esplicitamente», ma è anche vero che ad un certo punto ti trovi di fronte quesiti ben precisi (alcuni assurdi, tipo quello «Nell’ultimo anno con quale frequenza ha mangiato la carne?») su sesso, età, titolo di studio, professione, stato civile, numero di componenti del nucleo familiare per fasce d’eta e soprattutto «reddito mensile netto (escludendo cioè le tasse) della famiglia». «È una follia, un attacco alla privacy - rincara la dose Paolo Rossi, consigliere comunale e capoguppo di Verona Domani -. Tutto questo ricorda l’Urss con i suoi meccanismi di spie per denunciare il compagno non solerte ai dettami del regime. Ma questo è lo stile della giunta dem di Tommasi (l’ex calciatore è sindaco dal 29 giugno 2022 ndr), caratterizzata da proposte ideologiche più che amministrative. E alla fine il risultato è che Verona ormai è diventata una città sporca, degradata e insicura». 

 

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