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Giulia Tramonano, il video di Impagnatiello al "baby shower" mentre la avvelenava

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Il "Baby shower" è la tradizionale festa che si organizza prima della nascita di una bambina o di un bambino, nata negli Stati Uniti e diffusissima anche qui. Durante questo party gli invitati portano regali che saranno utili per il bambino: si chiama "shower" per questo. Si riferisce infatti al fatto che la futura mamma riceve una pioggia o una "doccia" di regali. Anche Giulia Tramontano, uccisa con 37 coltellate dal compagno Alessandro Impagnatiello mentre era al settimo mese di gravidanza, era stata protagonista di questa festa. Al "baby shower" per Thiago - questo il nome del bambino mai nato - ha partecipato anche il papà mentre contemporaneamente tentava di avvelenare la futura mamma somministrandole del topicida messo nelle bevande, ma anche ammoniaca, prima di ucciderla a coltellate la sera del 27 maggio scorso. La cosa andava avanti da mesi, almeno dal dicembre del 2022, con Impagnatiello che si comportava come il più amorevole dei padri. 

 

 

Ieri, nel corso del processo alla Corte d'Assise di Milano, il pm Alessia Menegazzo, che ha coordinato le indagini dei carabinieri del Nucleo investigativo, insieme all'aggiunto Letizia Mannella, ha depositato agli atti del processo il video della festa del "baby shower" che la coppia aveva organizzato per la futura nascita del piccolo Thiago. Ai festeggiamenti, avvenuti nel mese di marzo, era presente anche Impagnatiello. "In quel periodo, ormai da mesi, l'imputato somministrava veleno alla vittima", ha spiegato il pm.  Ora l'ex barman è accusato di omicidio volontario con quattro aggravanti, tra cui quello della premeditazione. "Non si è reso responsabile di un gesto estemporaneo", ha puntualizzato anche l'avvocato della famiglia Tramontano, Giovanni Cacciapuoti, "ma ha propinato per mesi veleno topicida alla compagna e al proprio figlio". La difesa potrebbe puntare tutto su una perizia psichiatra per cercare di evitare la condanna all'ergastolo.

 

 

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