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Dengue, innalzato il livello di allerta alle frontiere: cosa cambia in porti e aeroporti

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Arrivano misure necessarie per evitare rischi legati alla Dengue nel nostro Paese. L’emergenza in Brasile e l’aumento globale dei casi fanno infatti innalzare l’allerta nei porti e negli aeroporti in Italia. È l’obiettivo della circolare "Innalzamento livello di allerta relativamente alla diffusione della Dengue presso i punti di ingresso italian", messa a punto dall’Ufficio 3 (Coordinamento Usmaf-Sans) del ministero della Salute.

"A causa dell’aumento globale dei casi di Dengue, su disposizione del direttore generale, Francesco Vaia, si invitano gli Uffici di sanità marittima aerea e di frontiera (Usmaf-Sasn) a innalzare il livello di allerta e vigilanza nei confronti dei vettori provenienti e delle merci importate dai Paesi in cui è frequente e continuo il rischio di contrarre la malattia o dove è presente Aedes aegypti". La circolare, come riporta l'Adnkronos, ricorda "che il Regolamento sanitario internazionale prevede che l’area aeroportuale/portuale e i 400 metri circostanti siano tenuti liberi da fonti di infezione e contaminazione, quindi anche roditori e insetti".

"Come già previsto dalla circolare del ministero della Salute del 28 settembre 2017, e in ossequio al Piano nazionale di prevenzione, sorveglianza e risposta alle arbovirosi (Pna) 2020-2025 raccomanda agli Usmaf-Sasn di vigliare attentamente - precisa il documento - sulla disinsettazione degli aeromobili (tenendo in considerazione quanto previsto dalle circolari 25 marzo 2016; 27 luglio 2016; 19 agosto 2016, emanate in occasione degli outbreak di Zika) e di valutare - conclude - l’opportunità di emettere ordinanze per l’effettuazione di interventi straordinari di sorveglianza delle popolazioni di vettori e altri infestanti e di disinfestazione".

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