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Università di Torino, stop al bando con Israele. Meloni: "Grave e preoccupante"

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"Considero grave e preoccupante l’ondata di antisemitismo dilagante, anche nella nostra opinione pubblica": Giorgia Meloni lo ha detto oggi alla Camera, dove ha riferito prima del Consiglio europeo del 21 e 22 marzo a Bruxelles. "La considero preoccupante particolarmente quando coinvolge le nostre istituzioni - ha proseguito la premier - considero grave e preoccupante che il senato accademico dell’Università di Torino scelga di non partecipare al bando per la cooperazione scientifica con Israele, e lo faccia dopo un’interruzione con occupazione da parte dei collettivi".

Il riferimento è alla mozione approvata ieri dal Senato accademico di Torino. Una mozione che, come specificato dall'Università in una nota, "si riferisce esclusivamente al bando in questione", il Maeci 2024 Italia-Israele. La partecipazione sarebbe stata considerata "non opportuna", "visto il perdurare dello stato di guerra". La decisione dell'ateneo ha sollevato non poche polemiche. Anche da parte della Meloni, che in aula ha detto: "Penso che se le istituzioni si piegano a questi metodi, oggettivamente rischiamo di avere molti problemi". 

 

 

 

L'Università di Torino ha comunque riferito che "tutti gli accordi e le collaborazioni in corso con le Università israeliane rimangono attivi, nel pieno rispetto dei principi e dei valori di libertà di pensiero e di ricerca dell'Università di Torino". A criticare la scelta dell'ateneo anche la ministra dell'Università e della ricerca, Anna Maria Bernini: "Quella dell'Università di Torino è una decisione che non condivido seppur assunta nell'ambito dell'autonomia propria degli Atenei. È triste che una scelta simile coincida con la prima giornata nazionale delle Università che ha come titolo: porte aperte. Ed è francamente sconcertante che si possa pensare di chiuderle. Ritengo ogni forma di esclusione o boicottaggio sbagliata ed estranea alla tradizione e alla cultura dei nostri Atenei da sempre ispirata all’apertura e all’inclusivita".

 

 

 

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