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Roma, la voragine di Tor De Schiavi? All'interno c'è una città sotterranea

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Che Roma conservi nelle sue viscere tesori e misteri è cosa nota, eppure ogni volta che si scopre qualcosa l'emozione è tanta. Questa volta, però, non si tratta di una statua, di un tempio o di una stele: la voragine che si era aperta a Tor De Schiavi, alle porte del quartiere Centocelle, ha restituito alla collettività una città sotterranea. La voragine era stata causata dalle radici degli alberi che avevano danneggiato la fogna in mattoni, causando delle perdite idriche. Ciò ha determinato il crollo della volta che ha aperto un varco verso un'inedita storia dell'Urbe. Un po' come accadde con il lago naturale dell'ex-Snia che alimentato dalle acque sorgive dell'antico fosso della Marranella era stato sotterrato a causa di varie speculazioni edilizie. Venne scoperto solo in seguito a un errore durante lavori di sbancamento in un cantiere per la costruzione di un parcheggio nel sottosuolo.  Il lago al Prenestino, che con i suoi 10.000 metri quadrati supera quello di Villa Borghese, ha acque profonde fino a 9 metri , sono pulite e balneabili. 

A Centocelle si tratta invece di una fitta rete di gallerie costruite dai romani, così come ha spiegato il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, che insieme all’assessora capitolina ai Lavori pubblici, Ornella Segnalini, ha visitato l’area degli scavi per un sopralluogo. “Abbiamo visto un pezzo del sistema di cave sotterranee, chilometri e chilometri di cavità, una seconda Roma sotterranea", ha detto Gualtieri. "Si tratta di cave di pozzolana, che fin dai tempi dell’antica Roma costituiva il materiale con cui veniva realizzato il celebre cemento romano con cui sono stati fatti i monumenti, e poi usato per secoli a Roma e in tutta Europa”. 

 

Il cantiere, che ha un costo di 300 mila euro, è finanziato con i fondi che provengono dal bilancio comunale. “Siamo l’unico Municipio che ha messo in campo la mappatura di tutto il sottosuolo del territorio, perché fin dal nostro insediamento ci siamo resi conto di questo genere di problematiche", ha detto il presidente del Municipio Roma V, Mauro Caliste". "Questa mappatura ci ha consentito, in questo caso, di fare interventi mirati e sapere quello che dobbiamo fare", ha concluso.

 

 

 

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