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Ancis, anche nel 2024 l'associazione dei reduci celebra la vittoria di Franco. E a sinistra...

Tommaso Montesano
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Anche quest’anno l’Ancis, l’Associazione nazionale dei combattenti italiani in Spagna nella guerra civile (1936–1939), celebra i suoi caduti in occasione dell’85esimo anniversario della vittoria delle forze nazionaliste. Complessivamente furono poco meno di 70mila gli uomini che Benito Mussolini inviò a fianco dell’alleato Francisco Franco sotto le insegne del Corpo delle truppe volontarie (Ctv). Di questi, nel corso dei tre anni di combattimento, 4mila morirono e 11mila rimasero feriti. Le forze repubblicane, invece, furono sostenute dai circa 32mila volontari delle varie brigate internazionali (3mila dall’Italia) e dall’Unione sovietica, che inviò mezzi bellici e alcune migliaia di uomini sotto forma di “consiglieri militari”. 

Ogni anno l’Associazione che riunisce i reduci di quella forza di spedizione celebra, non senza polemiche da parte delle forze politiche progressiste e dell’Anpi, la ricorrenza della fine delle ostilità, che fu annunciata dal Caudillo il 1° aprile 1939 con l’ultimo bollettino di guerra, scritto a mano da Franco in persona: «Oggi, con l’esercito rosso prigioniero e disarmato, le nostre truppe vittoriose hanno conquistato i loro ultimi obiettivi militari. La guerra è finita». Si tratta di una celebrazione patriottica, di omaggio alle vittime italiane del conflitto armato che l’Ancis ricorda ancora oggi come la “Cruzada” contro le forze del Fronte popolare repubblicano. 

L’appuntamento, a Roma, è fissato per sabato prossimo, 13 aprile. Alle ore 9,30 ci sarà l’adunata in piazza San Marco, davanti all’omonima chiesa. Poi, alle 10, gli associati – guidati dal loro segretario nazionale, l’avvocato Juan Carlos Gentile - si trasferiranno in piazza Venezia, dove una delegazione dell’Associazione offrirà una corona di alloro al sacello del Milite Ignoto, sull’Altare della Patria. Poi, alle 11, ci sarà una Messa in suffragio dei caduti nella chiesa dei Santissimi Apostoli. L’Ancis come da tradizione, ha invitato i partecipanti a portare con sé «le Bandiere o i Labari e Vessilli di ciascun Sodalizio». Rigorose le prescrizioni per i convenuti: «Indosseranno copricapo e segni distintivi associativi o dell’Arma di appartenenza; decorazioni, gli aventi titolo». 

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