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Codice della strada, la svolta: fino a 7 anni di carcere per chi abbandona gli animali

Claudia Osmetti
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L’iter di approvazione, per ora, è completo a metà. Nel senso che ha già passato il vaglio alla Camera e, da qualche dì, cioè da mercoledì scorso, è approdato in Senato. Ma dovrebbe essere solo una questione di tempo. Il grosso è passato, è stato fatto: il nuovo codice della strada presto sarà legge. Tra qualche mese, si prevede, all’incirca per l’inizio dell’estate. Tutto tempo guadagnato, però, per aggiornarsi e farlo bene, perché le novità non sono poche e conoscerle in anticipo male non fa. Anzitutto, tra le modifiche, spicca quella dell’inasprimento delle norme contro l’abbandono degli animali lungo le carreggiate, strade o autostrade che siano. Vero, un reato esiste già (l’articolo 727 del codice penale, che prevede una sanzione fino a 10mila euro o l’arresto fino a un anno), però il fenomeno è ancora molto, troppo, diffuso e non si tratta solo di un comportamento incivile, è pure un gesto da delinquenti. Nel reale senso del termine dato che contribuisce ad aumentare il rischio di incidenti automobilistici.

I NUMERI
Ogni anno, in Italia, vengono abbandonati per le vacanze estive, e tra poche settimane ci siamo, 130mila cuccioli, 80mila gatti e 50mila cani, che vanno a incrementare i 900mila randagi che già ci sono sulle nostre strade e che un conto è se te lo ritrovi al parco, Fido senza guinzaglio, un altro se ti sbuca, lui non ne può niente, magari all’improvviso, magari perché è spaventato, mentre viaggi a 130 all’allora sulla corsia a scorrimento veloce dopo il casello. Appena nel 2021, sostiene l’Asaps, che è il portale della sicurezza stradale, si sono contati almeno 213 incidenti gravi (un numero ben superiore rispetto ai 157 del 2020 e ai 164 del 2019) per queste condizioni, la maggior parte dei quali in Toscana, in Lazio e in Lombardia. Mentre i sinistri in generale, quelli causati da animali vaganti o randagi, sono migliaia: e allora no, abbandonare il proprio amico a quattro zampe sulla piazzola prima della sosta al mare non è unicamente da vigliacchi, è proprio da irresponsabili.

 



Ecco perché il nuovo codice della strada prevede una stretta: anzitutto la sospensione della patente (per un lasso di tempo che anadrà dai sei mesi all’anno tondo tondo), poi l’aumento della pena di un terzo (il riferimento è ancora all’articolo 727) nel caso in cui l’abbandono avvenga sulla strada o sulle sue pertinenze e infine il rimando, qualora ne derivi un incidente con esito mortale o con lesioni gravi, ossia con prognosi che superano i quaranta giorni, a seconda dei casi all’articolo 589-bis del codice penale (meglio noto come omicidio stradale) o al 590-bis (lesioni personali stradali). Significa, senza troppi giri di parole, incorrere in un rischio assai maggiore di finire in galera. Il novellato codice della strada introduce anche l’alcolock, quel dispositivo che impedisce al motore di avviarsi se al posto di guida si siede qualcuno con un tasso alcolemico superiore a zero: l’alcolock non sarà obbligatorio per tutti, ma varrà per chi è stato trovato (e in seguito condannato per guida in stato di ebrezza) con valori superiori a 0,8 grammi per litro. Se avrà ecceduto in maniera lieve (fino a 1,5 grammi per litro di alcol nel sangue) l’obbligo di guida alcol-free e solo su vetture in cui c’è l’alcolock varrà per due anni; se lo sforamento è più significativo (sopra la sogna dell’1,5 grammi per litro) si aggiungono altri dodici mesi.

ALCOL E STUPEFACENTI
Non solo: con un test positivo alla presenza di sostanze stupefacenti scatterà sia la revoca che la sospensione (per tre anni) della patente. I neopatentati, per i primi tre anni, non potranno mettersi al volante di auto di grossa cilindrata; chi verrà pizzicato col cellulare in mano mentre è alla guida dovrà pagare una multa che andrà da un minimo di 250 euro a un massimo di mille il cui esborso, in caso di recidiva, salirà ulteriormente a 1.400 euro e si trascinerà dietro sia la sospensione della patente che una decurtazione fino a dieci punti. L’ultimo elemento di novità è la cosiddetta “sospensione breve” della patente: una misura che andrà a colpire soprattutto i recidivi delle infrazioni. Varrà sette o quindici giorni e unicamente per chi ha meno di venti punti sulla licenza di guida ed è già incappato in una sanzione. Ma si applicherà solo all’automobilista colto in flagranza e, nel caso di un sinistro provocato, raddoppierà.

 

 

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