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Brescia, truffa sulle patenti: quattro autoscuole indagate, il "telefonista" da Napoli

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Arrivavano a Brescia con la certezza di essersi comprati la patente. Uno scandalo esploso quando gli agenti della Polizia Stradale e della Polizia provinciale del capoluogo lombardo ed i militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria hanno dato esecuzione a misure cautelari nei confronti di quattro persone, indagate per avere costituito un'associazione a delinquere finalizzata a far ottenere patenti di guida di tipo B e carte di qualificazione del conducente per la guida professionale di mezzi pesanti per conto terzi.

L'indagine, nel corso della quale la Guardia di Finanza ha effettuato mirate indagini economico-patrimoniali a carico del titolare di quattro autoscuole con il sequestro per sproporzione di oltre 1 milione di euro, ha permesso di contestare a carico di un indagato e dei suoi fiancheggiatori, il reato di associazione a delinquere, corruzione, istigazione alla corruzione e numerosi falsi in atto pubblico.

E' stato anche contestato il reato speciale di sostenimento degli esami di guida tramite sistemi di suggerimento, oltre a ipotesi di estorsioni sui candidati. Individuato, tra i primi casi in Italia, il cosiddetto "telefonista", suggeritore da remoto per gli esami. Collegato con i candidati via auricolare, suggeriva le risposte corrette in tempo reale da Napoli.

Sono più di 60 le persone coinvolte nell'indagine. Sono in corso ulteriori approfondimenti investigativi, con l'analisi da parte degli investigatori di oltre 2.000 patenti (tipo A-B-C-C.Q.C.) conseguite nel territorio bresciano da soggetti provenienti dall'intero territorio nazionale. In corso anche perquisizioni, condotte anche con il supporto tecnico-operativo del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata con l'impiego di moderne strumentazioni tecnologiche e di due unità cinofile "cash dog" della Guardia di Finanza per la ricerca di soldi contanti. 

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