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Pornografia, perché svilisce la donna e peggiora i giovani

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Steno Sari
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Che sia in atto una vera e propria rivoluzione sessuale è indubitabile: si riassume nella massima “amore libero” dove ognuno considera “morale” ciò che lo fa star bene e “immorale” ciò che lo fa star male. Il sesso è per molti una questione personale dove anche l’amore con più partner è una cosa normale a patto che avvenga tra adulti consenzienti. Si arriva così a giustificare ogni tipo di relazione sessuale, anche la più sfrenata, basta che “appaghi” e sia gratificante, senza nessun limite. Non sono pochi coloro che considerano l’attività sessuale alla stregua di un gioco, un passatempo per soddisfare i propri desideri ad ogni costo. Qualcuno ha definito questo atteggiamento «permissività con affetto».

Ci si dimentica che c’è un prezzo da pagare: un’epidemia mondiale di malattie trasmesse per via sessuale, milioni di gravidanze al di fuori del matrimonio, soprattutto fra gli adolescenti, e milioni di aborti. Una rivoluzione dei costumi spesso caratterizzata da vere e proprie tragedie emotive, solitudine, violenze e abusi. Nonostante ciò sembra che molti preferiscano relazioni che non durano nel tempo, senza responsabilità, in una sorta di ossessione distruttiva. Perché?

La pornografia [dal greco pòrne e gràfo, letteralmente, “scrivere intorno alle prostitute”] è stata additata come uno dei fattori che contribuisce a formare un concetto distorto del comportamento sessuale. Certo non è un flagello solo dei nostri giorni, ha una lunga storia e risale ai tempi più remoti. Certe culture antiche avevano la prostituzione sacra e il culto di immagini falliche.
A Pompei trovava la sua espressione anche nell’arte.

Oggi la pornografia è facilmente accessibile ed è presente in pubblicità, moda, film, musica, riviste, televisione e videogiochi. Basta avere uno smartphone per accedere a siti Internet e servizi online con immagini porno, stupri, violenze di gruppo, sadismo, bestialità e abusi sessuali su bambini. Checché ne dicano i suoi sostenitori influisce in maniera molto negativa sul modo in cui si considera il sesso. Dalle statistiche risulta che i principali consumatori sono ragazzi tra i 12 e i 17 anni e per molti di loro è la principale fonte di informazioni in fatto di educazione sessuale e può indurre gli adolescenti a sviluppare un comportamento sessuale violento e a essere instabili sul piano emotivo e psicologico.

Triste a dirsi buona parte del materiale pornografico di oggi presenta spesso donne costrette a sottostare a stupro, degradazione e violenza. È un vero e proprio attacco alle donne, le svilisce e comunica la falsa idea che siano fatte per essere maltrattate e che addirittura lo vogliano, provando piacere quando sono violentate e vittimizzate. Questo è ignobile ed abbrutisce il sesso presentandolo in maniera distorta e dannosa, deformando la realtà con effetti disastrosi.

Amore, fiducia e intimità non sono la conseguenza automatica né della spontanea attrazione sessuale né del soddisfare gli impulsi sessuali. I rapporti sessuali di per sé non creano vero amore che invece nasce nel cuore di due persone altruiste che si impegnano a prendersi cura l’uno dell’altro per costruire una relazione permanente e responsabile, e non certo da un incontro casuale tra due sconosciuti.

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