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Vigilessa uccisa, l'avvocato dello sparatore: "Cos'è successo in 3 minuti"

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Nuovi sviluppi sulla morte della vigilessa. "È contestato nel capo di imputazione che la povera Sofia, a cui dobbiamo tutti portare rispetto, non accettava la fine della relazione ed era molto arrabbiata rispetto a questa cosa", fa sapere l’avvocato Claudio Benenati, difensore di Giampiero Gualandi, dopo l’udienza di convalida davanti al Gip in tribunale a Bologna, dopo quanto accaduto ad Anzola Emilia dove è stata uccisa con un colpo di pistola la 33enne ex vigilessa Sofia Stefani.

Secondo la difesa non "è stato un gesto intenzionale" mentre "la responsabilità per l’omicidio colposo è fuori discussione, il problema è l’intenzionalità, anche da un punto di vista logico". Secondo il legale, "lui non sapeva che lei stesse arrivando, è arrivata all’improvviso", ora "facciamo tutti gli accertamenti tecnici, la perizia balistica, ma non diamo per assodato e per certo che qui siamo di fronte ad un omicidio volontario". La decisione sulla convalida è attesa per oggi pomeriggio. L’uomo ha risposto per circa un’ora e mezzo alle domande del magistrato ribadendo la tesi dell’incidente. Secondo la difesa, il proiettile di un’arma d’ordinanza sarebbe partito per errore durante una colluttazione. Tra i due ci sarebbe stata una relazione che lui voleva interrompere contro il parere di lei. Tutto, secondo quanto dichiarato dalla difesa, sarebbe durato non più di tre minuti. 

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