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Neonato morto in crociera, il ruolo delle colleghe della mamma: "Nell'armadio"

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Roberto Tortora
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Morto di stenti su una nave da crociera, sembra la trama di un film, ma purtroppo è la triste realtà. Ha coinvolto una donna filippina di 28 anni, addetta alle pulizie sulla Silver Whisper, nave da crociera di lusso che può accogliere 350 persone, di cui 280 dell’equipaggio, pronto quindi a servire una clientela piuttosto ristretta. La donna ha partorito venerdì pomeriggio sull’imbarcazione, il piccolo è stato trovato sul lettino a castello in una cabina, quella assegnata alla madre, ormai privo di vita. Ora la donna si trova nel carcere di Sollicciano, a Firenze, arrestata con l’accusa di omicidio volontario. In manette anche le due colleghe che condividevano la cabina con la filippina, per loro l’accusa è di concorso in omicidio.

Dopo i dovuti controlli, la nave da crociera, fermatasi a Portoferraio sull’Isola d’Elba, ha ripreso la sua navigazione, il resto dello staff è stato ritenuto esente da responsabilità. Dopo i primi vagiti, durante tutta la giornata di sabato, l’allarme è scattato la domenica, proprio perché il bimbo ha smesso di respirare. La donna era riuscita, non si sa bene come, a nascondere la propria gravidanza, ma quando il bimbo è deceduto ha chiesto disperatamente aiuto.

 

 

Il comandante ha avvertito le autorità di terra e i militari di Orbetello si sono diretti rapidamente verso la nave, facendo la triste scoperta. Dopo rilievi fotografici e testimonianze del caso, la filippina è stata trovata in stato confusionale e trasportata al pronto soccorso di Grosseto, prima che la polizia la trasferisse in carcere. Il bimbo, a poche ore dalla nascita, è morto di stenti, senza ricevere cure, nutrimento e tutto il necessario per ore e ore, adagiato tra le lenzuola su una branda, il tutto mentre la mamma svolgeva i suoi turni di lavoro. A quanto pare sarebbe stato nascosto anche all'interno di un armadio. Gli esami sul feto e sulla donna dovranno stabilire se lei abbia partorito al nono mese di gravidanza o se il piccolo sia nato prematuro, con necessità di essere assistito in un’incubatrice.

 

 

 

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