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Ultima generazione, la leader: "Stop ai blitz in strada, dove li faremo"

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Stop ai blitz degli attivisti austriaci di Ultima generazione, movimento fondato nel 2022 che ha rami anche in Italia e Germania: lo ha rivelato un comunicato dell'associazione stessa. Il motivo? "Non vediamo più speranza di successo. Il nostro Paese vuole restare nell’ignoranza". Marina Hagen-Canaval, 28 anni e portavoce del movimento al Corriere della Sera ha spiegato: "I fondi che ci restano li useremo per coprire i costi della nostra criminalizzazione", in riferimento alle spese legali.

Parlando di queste spese nello specifico, l'attivista leader ha rivelato: "Abbiamo un processo penale per organizzazione criminale e danni alla proprietà, e per questo ci servono 80mila euro di spese legali. Li abbiamo. Poi c’è una serie di multe per illeciti amministrativi che ognuno di noi deve saldare, e sono l’aspetto più preoccupante. Sono individuali, e c’è tra noi chi deve anche 40mila euro. Se non li hai c’è la detenzione amministrativa. Sei di noi ci sono già stati e ne sono usciti disperati e con la scabbia, due ci andranno a breve, sei rischiano".

 

 

 

La 28enne ha spiegato che questi soldi arrivano "in parte dal Climate Emergency Fund (una non profit internazionale, ndr) e in grandissima parte da donazioni di privati. Gente che non se la sente di incollarsi con le mani all’asfalto, per esempio, ma vuole dare una mano". Facendo un mea culpa generale, la Hagen-Canaval ha sottolineato cosa del suo movimento non ha funzionato: "Forse una comunicazione troppo algida, anticapitalista, astratta, che ci ha fatto percepire come elitari, staccati dalla realtà". Alla domanda sulla sua occupazione, l'attivista ha detto di non avere più nessun lavoro: "Ho due master in ambito informatico, e ho lasciato l’ultimo lavoro da project manager perché avevo preso ferie per protestare, e il mio capo mi sgridò. Ho poi trovato un altro lavoro, ma da ultimo non l’ho preso. Per ora c’è più bisogno di me nella protesta".

 

 

 

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