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Chiara Petrolini deve andare in carcere: la scelta del Tribunale del Riesame

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Chiara Petrolini va in carcere. Il tribunale del Riesame di Bologna ha accolto integralmente l'appello della Procura di Parma, disponendo il carcere per la 21enne indagata e attualmente ai domiciliari in seguito al ritrovamento dei resti di due neonati sepolti nel giardino della sua casa di Traversetolo. 

I giudici hanno disposto la custodia in carcere per l'omicidio del 7 agosto 2024 e per le soppressioni dei due cadaveri, dunque anche per il neonato partorito il 12 maggio 2023. L'esecuzione della misura è però sospesa fino alla definitività della decisione: bisognerà attendere i motivi e l'eventuale ricorso in Cassazione.

L'udienza al tribunale del Riesame di Bologna, dove si discuteva a porte chiuse della custodia in carcere, si è tenuta ieri, mercoledì 16 ottobre; assente la Petrolini. La decisione è arrivata oggi, giovedì 17 ottobre. La ragazza negli ultimi due interrogatori si era avvalsa della facoltà di non rispondere. 

 

L'avvocato difensore della 21enne, Nicola Tria, parlando ai giornalisti al termine dell'udienza aveva spiegato: "L'oggetto della discussione era l'idoneità degli arresti domiciliari, il superamento della presunzione di adeguatezza del carcere che per certi reati esiste. Io ho portato tutti gli elementi di questa vicenda che invece depongono per la totale adeguatezza dei domiciliari. Primo fra tutti, la specificità di questa vicenda e quindi anche del rischio. Se il rischio è commettere reati genericamente della stessa specie, non possiamo non declinarlo in relazione a gravidanze o al rapporto madre-nascituro. E se così è gli arresti domiciliari sono a mio avviso la misura giusta". Una posizione, quella del legale, che è stata però rigettata dal Tribunale del Riesame.

 

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