Sono in corso le ricerche dell'arma del delitto di Garlasco, un pesante strumento da camino con cui sarebbe stata uccisa Chiara Poggi, la 26enne trovata morta nella villetta di famiglia il 13 agosto del 2007. Unico condannato per il caso è l'ex fidanzato Alberto Stasi, anche se di recente sono state riaperte le indagini e nel mirino ci è finito Andrea Sempio, amico del fratello della vittima, 19 anni all'epoca dei fatti. L'operazione per provare a individuare e recuperare l'arma si sta concentrando nella zona vicina al canale che scorre nel centro di Tromello, in provincia di Pavia. In particolare, si sarebbe deciso di svuotare quel corso d'acqua. Proprio in quella zona, tra l'altro, c'è una casa appartenuta in passato alla famiglia delle gemelle Paola e Stefania Cappa, cugine di Chiara Poggi.
Ad aiutare i carabinieri nelle operazioni i vigili del fuoco del Comando provinciale di Pavia. Un tecnico del Comune di Tromello ha spiegato che è "difficile poter operare efficacemente senza uno svuotamento completo: metteranno delle paratie per isolare il tratto e poi lo svuoteranno con le idrovore”. Da questa mattina, inoltre, sono in corso delle perquisizioni nella casa di Sempio a Voghera, in provincia di Pavia, e in quella dei suoi genitori a Garlasco.
Garlasco, le gemelle Cappa e l'arma del delitto: cosa sta succedendo
Le gemelle Cappa, cugine di Chiara Poggi, tornano al centro del dibattito sul delitto di Garlasco. Il motivo? Gli invest...A riaprire il caso, spingendo gli investigatori a cercare quest'arma a Tromello, è stata una super testimonianza anonima fatta al programma di Italia 1, Le Iene, che trasmetterà il servizio nella puntata di martedì 20 maggio in prima serata. Il super testimone, in particolare, avrebbe riferito di aver visto Stefania Cappa la mattina del delitto mentre era in possesso di un attizzatoio da camino, proprio quello che si pensa possa essere lo strumento con cui è stata colpita la vittima. Secondo quest'uomo che ha parlato con Le Iene, Stefania Cappa avrebbe gettato nel canale quella che potrebbe essere l’arma del delitto. Di qui, presumibilmente, la decisione di svuotare il canale e condurre le ricerche proprio lì.
Secondo le testimonianze dell'epoca, in realtà, non ci sarebbe mai stato un rapporto profondo tra Poggi e le due gemelle: le Cappa avevano legato un po’ di più con la cugina solo nelle ultime due settimane prima della sua morte. Nei giorni prima del delitto, inoltre, Paola Cappa era caduta dalla bicicletta e per questo era costretta a usare le stampelle, mentre Stefania aveva iniziato a frequentare da poco, anche se quotidianamente, la casa di Chiara.
Garlasco, blitz a casa Sempio: cosa si cerca
Secondo quanto riportato dal Tg1, i carabinieri di Pavia, su mandato della procura, da questa mattina all’alba sta...La testimonianza raccolta da Le Iene avrebbe molti punti in comune con quanto dichiarato in passato da Marco De Montis Muschitta, il dipendente dell’Asm che la mattina del delitto era a Garlasco a ispezionare i tombini. A fine settembre di quell'anno andò dai carabinieri dicendo di aver visto Stefania Cappa in sella a una bici nera e con un pesante strumento da camino stretto tra la mano destra e il manubrio. Poi, però, dopo cinque ore di verbale, avrebbe ritrattato. E di recente è stato riascoltato dai carabinieri. Stefania Cappa, in ogni caso, non è indagata e non lo fu nemmeno all’epoca, così come la gemella Paola. Ai carabinieri e alla procura di Vigevano, titolari della prima inchiesta, Stefania raccontò di aver passato quella mattinata in casa a studiare per poi andare in piscina intorno alle 13.30 con l’amico Emanuele Arioldi.
Intanto, sulla novità dell'attizzatoio, la mamma di Chiara Poggi, la signora Rita, ha voluto fare una precisazione: "Tutti gli attrezzi del camino ci sono ancora”. L’attizzatoio “che avevamo allora - ha detto - c’è ancora adesso”.
