"Da casa Poggi manca solo un martello, l’attizzatoio del camino non è mai sparito dalla villetta di via Pascoli a Garlasco": a dirlo Gian Luigi Tizzoni, avvocato della famiglia Poggi nel processo sull’omicidio di Chiara, la 26enne trovata morta nella casa di famiglia il 13 agosto del 2007. Per l'omicidio è stato condannato l'ex fidanzato Alberto Stasi. Anche se di recente l'inchiesta è stata riaperta e sul registro degli indagati ci è finito Andrea Sempio, amico del fratello della vittima.
La precisazione fatta dall'avvocato Tizzoni all’Adnkronos si lega al fatto che gli investigatori, fin da questa mattina, sarebbero alla ricerca di un attizzatoio nella zona del canale a Tromello, comune che confina con Garlasco, nei pressi della vecchia casa di corte della famiglia delle gemelle Cappa, cugine di Chiara Poggi. Secondo una delle ultime piste investigative, quella potrebbe essere l'arma del delitto, poi gettata via. Tra le ipotesi maggiori c'è quella secondo cui Poggi potrebbe essere stata uccisa con più colpi alla testa probabilmente inflitti con un martello, elemento su cui convergono le perizie. Nel corso delle indagini, comunque, si è pensato a diverse possibili armi del delitto: da una stampella alle forbici fino a una mazzetta da muratore.
Garlasco, le gemelle Cappa e l'arma del delitto: cosa sta succedendo
Le gemelle Cappa, cugine di Chiara Poggi, tornano al centro del dibattito sul delitto di Garlasco. Il motivo? Gli invest...Il legale, poi, ha smentito di aver mai lavorato per il padre delle gemelle Cappa, come pubblicato da alcune testate in queste ore: "Non ho mai lavorato per Ermanno Cappa, che ovviamente conosco come conosco molte persone in quella zona, perché all'epoca non aveva nemmeno uno studio, era il legale interno ad una banca e io non ho mai lavorato in banca - ha detto a LaPresse -. Faccio l'avvocato autonomamente dal 1995". Secondo un super testimone sarebbe stata una delle gemelle, Stefania, a disfarsi dell'arma la mattina del 13 agosto 2007.