"Abbiamo rinvenuto qualcosa”, dichiarano con soddisfazione i carabinieri del reparto Omicidi, mentre gli esperti del Nucleo speleo-fluviale dei Vigili del fuoco emergono dalla roggia parzialmente svuotata, trasportando vecchi materiali ferrosi avvolti in stracci, recuperati grazie a idrovore e metal detector. Tra questi spicca un martello. I reperti provengono da un breve tratto di circa trenta metri, situato dietro l’antica casa di corte appartenente da generazioni alla famiglia Cappa, come riportato da Repubblica.
All’epoca del delitto di Chiara Poggi, il 13 agosto 2007, la casa era disabitata: Cesare Cappa, fratello maggiore delle gemelle Stefania e Chiara, si trovava in vacanza in Croazia. Secondo un’ipotesi investigativa, l’arma del delitto di Garlasco sarebbe rimasta nascosta in queste acque per quasi diciotto anni. Un testimone, dapprima intervistato dal programma Le Iene e successivamente ascoltato a verbale dagli inquirenti, ha riferito di aver visto Stefania Cappa trascinare un pesante borsone nella corte, quattro ore dopo l’omicidio della cugina. Subito dopo, si sarebbe udito un tonfo nell’acqua.
Gemelle K, la festa in piscina e i 200 sms: Garlasco, nuovi dettagli
Oltre 200 messaggi e una festa in piscina sono alcuni dei nuovi dettagli su cui gli investigatori stanno indagando in re...I materiali recuperati saranno ora sottoposti ad analisi per verificare se corrispondano al martello a coda di rondine, di cui i genitori di Chiara denunciarono la sparizione, o all’alare da camino che il testimone Marco Demontis Muschitta affermò di aver visto in mano a Stefania, prima di ritrattare. Al calare del buio, le operazioni si concludono: i vigili del fuoco e i volontari della Protezione civile rimuovono i nastri. E ora comincia una seconda fase: trovare un collegamento tra ciò che è stato recuperato e il delitto.