Ormai ci si sente in pericolo anche solo ad andare al supermercato. Siamo terrorizzate». È questo l’allarme lanciato da una mamma, il cui figlio è stato aggredito al volto lo scorso 14 maggio sotto casa. Siamo a Quarto Oggiaro, uno dei quartieri della periferia milanese. In questa zona, da circa due settimane, si è aggiunta una nuova minaccia al già delicato problema della sicurezza: un uomo, a volto coperto, aggredisce giovani e donne indifese.
«Prende di mira le persone più fragili, a qualsiasi ora del giorno. Mio figlio ha 16 anni ed è stato aggredito sotto casa», spiega a Libero la donna, che ha preferito restare anonima. «Quest’uomo si era nascosto dietro un’auto in sosta e, sbucando all’improvviso, gli ha chiesto di consegnargli il telefonino», racconta la donna. Al rifiuto del ragazzo, l’uomo gli ha sferrato due pugni in faccia. «Mio figlio, per difendersi, è riuscito a colpirlo a sua volta, mettendolo in fuga». Il modus operandi sembra sempre lo stesso. «A una mia amica voleva rubare l’orologio e l’ha picchiata così violentemente da mandarla in ospedale», aggiunge.
Un’altra residente è stata invece aggredita in pieno giorno all’interno «dell’Unes del quartiere». Secondo la testimonianza della madre del ragazzo, l’aggressore si aggirerebbe sempre con il volto coperto da un passamontagna. «È alto circa 1 metro e 90 e parla un italiano perfetto. Questo è l’unico tratto distintivo che può aiutare a riconoscerlo e che mio figlio ha raccontato alle forze dell’ordine quando siamo andati a sporre denuncia», spiega ancora la signora. Al momento si contano «nove denunce, ma il numero potrebbe salire», dichiara la consigliera di Municipio 8 della Lega, Sabrina Geraci, che aggiunge: «Bisognerà verificare anche le vittime delle due aggressioni di ieri mattina». La consigliera, oltre ad augurarsi che l’aggressore abbia concluso la sua attività criminale sottolinea come episodi del genere contribuiscano ad alimentare una percezione di insicurezza «che, soprattutto in contesti già delicati, rischia di rafforzare il senso di impunità in menti già disturbate».
In questi giorni Geraci ha ricevuto numerose segnalazioni da parte dei cittadini, «che ringrazio per la costante attenzione e per il presidio attivo del territorio. Fin da subito mi sono resa disponibile per contribuire con presidi sul posto, ho richiesto la convocazione urgente di una commissione sicurezza del Municipio 8 in presenza e mi sono anche offerta di accompagnare personalmente mamme e bambini nel tragitto verso la scuola, se necessario». La sicurezza del quartiere «è una priorità che non può essere demandata o rimandata», conclude la leghista. A intervenire sulla vicenda è anche il capogruppo del Carroccio a Palazzo Marino, Alessandro Verri per cui si tratta di «fatti gravissimi. Cercheremo di capire quali strumenti possiamo mettere in campo per garantire la sicurezza dei cittadini del quartiere».