Quel pasticciaccio brutto di Via Pascoli a Garlasco ha così acceso il dibattito pubblico che perfino il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, è intervenuto sul caso e ha dichiarato quanto sia stato "irragionevole che dopo una o due sentenze di assoluzione sia intervenuta una condanna senza rifare l'intero processo”.
A Zona Bianca, programma di attualità e approfondimento condotto da Giuseppe Brindisi e realizzato in collaborazione tra Videonews e Tg4, è andato ospite l’avvocato di Andrea Sempio, Massimo Lovati, che ha subito puntato il dito su Alberto Stasi, ad oggi l’unico condannato in via definitiva per l’omicidio di Chiara Poggi: “Io non credo alla versione dei fatti fornita da Stasi a sommarie informazioni testimoniali, non ce lo dimentichiamo. Alberto Stasi è stato attinto da un avviso di garanzia dopo 20 giorni, quindi lui parlava a sommarie informazioni testimoniali e ha detto delle cose talmente inverosimili a cui io non credo, per me sono tutte bugie. Ma non sono bugie che uno si è prefabbricato, perché se io mi prefabbrico delle bugie me le scrivo, me le studio, me le ripenso etc.. Queste sono bugie talmente lapalissiane che mi sembra di poter dire che lui riporta una versione dei fatti che gli hanno inculcato”.
Garlasco, tutte le fantasiose piste alternative alla sentenza
— Zona Bianca (@zona_bianca) May 25, 2025
A #zonabianca Massimo Lovati, l'avvocato di Andrea Sempio, racconta la vicenda del parroco Don Gregorio, pic.twitter.com/Rz29QSQro5
L’avvocato Lovati, poi, richiama anche alla pista del ricatto sessuale, dovuto alla vicenda dell’estorsione di circa 250mila euro che due ragazzi rumeni fecero all’epoca a Don Gregorio Vitali, rettore del Santuario della Madonna della Bozzola, per pagare il silenzio relativo a delle prove schiaccianti su di lui. Di questa vicenda sarebbe stata anche Chiara Poggi, che avrebbe pagato quindi con la vita la sua posizione scomoda.
"Stasi ha dichiarato delle cose talmente inverosimili che per me sono tutte bugie. Ma non sono bugie prefabbricate, lui riporta una versione dei fatti che gli hanno inculcato"
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Così a #zonabianca Massimo Lovati, l'avvocato di Andrea Sempio. pic.twitter.com/N4OxL1aiAZ
Così Lovati: “Se noi andiamo a vedere le carte di questo processo ci accorgiamo che c'era un'ipotesi estorsiva, due cittadini romeni ricattarono il prete Don Gregorio estorcendogli la somma di 250mila euro. Come fa un parroco di campagna a disporre di una somma simile? E devo criticare la procura della Repubblica di allora che non indagò su queste cose che sono state dette e intercettate dai ragazzi rumeni”. C’era, infatti, un’intercettazione che inchiodò Don Gregorio, che poi ammise anche di essere caduto in tentazione e per questo fu sospeso. Le piste alternative al delitto Poggi, insomma, non mancano.