"La famiglia Poggi è da settimane vittima di una assillante campagna diffamatoria da parte di organi di informazione e social, che non sta purtroppo risparmiando nemmeno la amata Chiara. Ieri sera la trasmissione Le Iene ha addirittura adombrato una presunta relazione sentimentale di Chiara con un 'uomo adulto', utilizzando a tal fine le risalenti dichiarazioni di una persona deceduta, già all'epoca ritenute del tutto false".
Lo scrivono in una nota gli avvocati Gian Luigi Tizzoni e Francesco Compagna, che assistono i genitori e il fratello di Chiara Poggi, la 26enne uccisa a Garlasco il 13 agosto 2007. "La continua sovrapposizione fra fughe di notizie, vere o presunte, riguardanti l'attività di indagine e le autonome ricostruzioni romanzesche liberamente costruite dai soggetti più vari, ha determinato - continuano i legali - l'incontrollabile diffusione di ogni genere di insinuazioni in totale dispregio della realtà dei fatti e del rispetto dovuto a ogni singola persona a qualsiasi titolo coinvolta nelle vicende in questione. Nell'auspicio che le autorità preposte possano a loro volta contribuire a porre fine a simili reiterate condotte illecite, la famiglia Poggi provvederà da parte sua a ogni opportuna iniziativa giudiziaria a tutela della dignità e dell'onore di Chiara.
Garlasco, "un latitante rompe il silenzio sul santuario": bomba su Chiara Poggi
Nuove rivelazioni sul caso del delitto di Garlasco a Chi l'ha visto, il programma televisivo in onda su Rai 3. Nella...Nel frattempo, il Tribunale di Sorveglianza di Milano concede la semilibertà ad Alberto Stasi, il fidanzato di Chiara e finora considerato l'unico responsabile del delitto e condannato a 16 anni di carcere. Il 41enne potrà uscire dal penitenziario di Bollate di giorno per lavorare e partecipare ad attività di reinserimento sociale. Attualmente, l'ex studente della Bocconi può già uscire dal carcere per lavorare come contabile in un’azienda, grazie al permesso ottenuto nel 2023. La semilibertà, gli permetterà invece di trascorrere la giornata quasi interamente fuori dal carcere, rientrando soltanto in serata.
A quasi diciotto anni dal delitto di Garlasco e dopo un decennio dietro le sbarre, per Stasi si apre ora uno spiraglio di libertà. Alla base della decisione dei giudici del Tribunale di Milano vi sono le valutazioni positive espresse dagli operatori e dagli educatori del carcere, che hanno seguito il percorso di Stasi negli ultimi anni. La sua condotta in carcere e l'impegno mostrato nelle attività di reinserimento sono stati ritenuti compatibili con la concessione della misura alternativa. Dopo la semilibertà, Stasi potrebbe tentare la strada dell'affidamento in prova ai servizi sociali, accessibile ai detenuti che abbiano meno di quattro anni di pena da scontare. Tenendo conto delle riduzioni previste dalla liberazione anticipata,il fine pena potrebbe arrivare nel 2028 o, al più tardi, nel 2029.