Hanno una età compresa tra i 20 e i 25 anni i cinque cittadini di origine marocchina, residenti in provincia di Lucca, denunciati dalla Polizia di Stato per maltrattamento di animali, dopo essere stati sorpresi a usare un gabbiano ferito come se fosse una pallone con cui giocare a calcio. L’episodio è avvenuto nel pomeriggio di martedì 17 giugno, intorno alle ore 17, sulla riva del fiume Serchio, in località via della Scogliera. La segnalazione è arrivata alla sala operativa della polizia di Lucca da parte di un testimone, un ragazzo di 19 anni, che ha assistito alla scena e ha deciso di allertare le forze dell’ordine, visto l’orrore.
Secondo il racconto del ragazzo, i cinque si trovavano in acqua quando uno di loro è uscito tenendo sotto il braccio un gabbiano in evidente stato di difficoltà, con la testa reclinata e del tutto incapace di muoversi. Dopo averlo lanciato ripetutamente in aria facendolo ricadere a terra, i giovani hanno quindi iniziato a passarselo tra di loro, ridendo e scherzando come se fosse un oggetto da gioco. Un pallone, appunto. Non soddisfatti, hanno poi tentato di replicare l’atto crudele con un piccione, attirato con del cibo. L’animale è però riuscito a fuggire, prendendo il volo dopo essere stato lanciato. All’arrivo degli agenti, i cinque sono stati identificati e il gabbiano ferito è stato affidato all’associazione VegaSoccorso per le cure veterinarie.
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Come se le altre realtà di mezza Europa non stessero a testimoniare la pericolosità di un fenomeno fuori c...I giovani sono stati denunciati a piede libero per maltrattamento di animali, reato previsto dall’articolo 544-ter del codice penale. A proposito del triste episodio, l’onorevole Michela Vittoria Brambilla (presidente della Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente), ha ricordato che con la legge che porta il suo nome, approvata poche settimane fa dopo una attesa durata venti anni, chi uccide o maltratta gli animali rischia fino a due anni di carcere accompagnati da una maxi multa fino a 30mila euro. Gli animali, infatti, sono stati riconosciuti esseri senzienti e soggetti portatori di diritti, dunque, da tutelare.