Andrea Russo non aveva intenzione di fare del male a nessuno se non a se stesso. Quando ha lasciato la sua 500 rossa davanti all’aeroporto bergamasco di Orio al Serio ancora con la chiave infilata nel quadro e si precipitato sulla pista schivando turisti in arrivo e poliziotti fin davanti a un aereo in fase di rullaggio, aveva un solo obiettivo: mettere la parola fine alla sua vita. La sua e basta. Andrea non era un terrorista e probabilmente neanche si sentiva l’eroe – gli eroi son tutti giovani e belli – della “Locomotiva” di Francesco Guccini che si lanciava contro un treno con la bomba proletaria.
Era nato a Calcinate nel 1990, abitava poco lontano dallo scalo, nella Bassa Bergamasca, e sembrava che ultimamente fosse uscito dai problemi di un passato complicato. Cosa ha stravolto di nuovo la sua vita? Cosa lo ha spinto a quello che a tutti gli effetti appare un suicidio? Il video, di mezzo minuto, che sta circolando in rete sembrerebbe dimostrare la volontarietà del gesto, ma anche la follia di quei momenti, l’imprevedibilità di un atto compiuto in un momento di disperazione.
Con alle calcagna gli addetti aeroportuali, il 35enne prova a saltare sul lato esterno del motore di destra dell’Airbus A319 della Volotea diretto a Oviedo senza riuscirci. Rimbalza sulla protezione. A quel punto gira attorno al carrello, rallenta, fino a quasi camminare, cambiando direzione quando si trova di fronte a un operatore dello scalo con il gilet giallo. Sembra fermarsi, invece fa ancora qualche passo e con un balzo si lancia dentro il motore di sinistra dell’aereo, acceso. In un batter di ciglia il mostro d’acciaio lo risputa fuori, senza vita. Poteva essere evitato tutto questo? La procura di Bergamo ha aperto un fascicolo per istigazione al suicidio, un atto dovuto per poter iniziare un’inchiesta. Non verrà disposta l’autopsia, ma verrà fatto l’accertamento tossicologico per chiarire se lunedì mattina Russo fosse sotto l’effetto di sostanze stupefacenti.
Orio al Serio, indagine per "istigazione al suicidio": ombre sulla morte di Andrea Russo
Le telecamere di sorveglianza dell’aeroporto di Orio al Serio hanno registrato gli ultimi drammatici istanti della...Il suo telefonino non è stato ancora trovato e sembra che non abbia lasciato alcun biglietto. Di certo c’è che il 35enne è riuscito ad arrivare fino alla fusoliera dell’Airbus in fase di decollo senza che qualcuno abbia tentato di fermarlo. Sulla pista, si vede nel video diventato virale, c’è un operaio o un facchino che si trova più vicino ad Andrea ma non abbastanza da poterlo fermare. E comunque, c’è da dire che in questi casi, prevale il timore ad affrontare una persona che sembra fuori controllo, potenzialmente pericolosa. Anche quando si trova di fronte al segnalatore con il gilet giallo, si rimane delusi nel vedere che non interviene. Solo alla fine gli operatori testimoni della disgrazia si rendono conto di quello che è successo. Sono increduli, si piegano sulle ginocchia e si portano le mani al volto in segno di disperazione e sgomento. E qualcuno, forse, anche un sospiro di sollievo.
Andrea Russo non voleva far male a nessuno, non era imbottito di bombe sotto la camicia, non era un terrorista. Ma che cosa sarebbe accaduto se, anziché una persona in difficoltà, ad arrivare così tranquillamente in pista in uno degli scali più importati d’Europa fosse stato un attentatore? Una domanda che si sono fatti in molti e che è diventata un’interrogazione ai ministri dell’Interno e dei Trasporti firmata da Giulia Pastorella, componente della Commissione Trasporti, per chiedere chiarimenti sulle falle nei sistemi di sicurezza dell’aeroporto di Orio al Serio e sulle misure urgenti da adottare. «Finora né Enac né il ministero hanno fornito informazioni certe riguardo alla responsabilità di quanto accaduto», puntualizza la deputata di Azione nonostante l’Ente nazionale per l’aviazione civile abbia detto che «la sicurezza del trasporto aereo non è stata a rischio» e che «il presidio di sicurezza ha funzionato e non ha mostrato buchi».
Orio al Serio, la testimonianza atroce su Andrea Russo: "Agghiacciante, non guardate fuori"
Il giorno successivo alla tragedia di Orio al Serio, emergono testimonianze drammatiche su quanto accaduto. "Non gu...Per Enac, dunque, non c’è stata nessuna falla nel sistema di sicurezza. Ne siamo certi. Ma è indubbio che non sia stato fatto abbastanza per impedire a un uomo, coi suoi demoni e i suoi problemi, di uccidersi in maniera così tragica davanti ai lavoratori dell’aeroporto, ai turisti che stavano salendo sugli altri aerei. E ora con il video davanti agli occhi di tutti.




