Il Lago di Como sprofonda nel caos, controlli e sanzioni: cosa sta succedendo

di Massimo De Angelismercoledì 16 luglio 2025
Il Lago di Como sprofonda nel caos, controlli e sanzioni: cosa sta succedendo
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Un lago di Como tranquillo, una piccola imbarcazione e la voglia di rilassarsi pescando o semplicemente prendendo il sole. Questo rappresenta il sogno e, allo stesso tempo, il ricordo di un'epoca normale e passata da pochi lustri. Aprendo gli occhi, oggi, lo scenario appare assai diverso: barche a velocità sostenuta, gruppi di gitanti su motoscafi a noleggio, tour del Lario improvvisati e porticcioli presi d'assalto. Il risultato finale: caos e pericolo elevato.

Negli ultimi giorni la Polizia di Stato ha intensificato i controlli sull'acqua, proprio per prevenire incidenti causati da comportamenti sbagliati alla guida di natanti o da violazioni delle regole base della navigazione, concentrandosi in particolare sul primo bacino del lago, soprattutto nella zona di attracco di Sant’Agostino, dove si registra la maggiore presenza di barche, spesso da affittare.

Durante le verifiche, è stato fermato un 30enne lecchese che, partito dal molo, ha attraversato l’area riservata al decollo e all’atterraggio degli idrovolanti: per lui è scattata una multa che può arrivare fino a 6.000 euro. Medesima contravvenzione per il conducente australiano di una imbarcazione a noleggio da 75 piedi. Un ragazzo comasco, classe 2004, è stato multato per 900 euro dopo essere stato sorpreso a navigare a velocità sostenuta sotto costa, in una fascia dove bisogna andare piano ed essere cauti nelle manovre di avvio e d'attracco. Ma la sanzione maggiore è toccata a un 26enne lariano: quasi 11.000 euro per aver trasportato una persona a bordo della sua barca privata, utilizzandola in modo non conforme alle norme, come se fosse un servizio di trasporto.

Le forze dell'ordine continueranno a monitorare le acque con particolare attenzione, soprattutto in questo periodo estivo in cui la città risulta piena di visitatori (italiani o stranieri) e il rischio di incidenti è più alto. Limiti di velocità inferiori e un appello alla maggiore responsabilità da parte dei diportisti privati. Sono le conclusioni principali della riunione del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica presieduto dal Prefetto che si è tenuto a Como nelle scorse ore. Il vertice è stato convocato all'indomani del tragico incidente che ha causato il decesso di una turista olandese nel Lario e obiettivo primario è stato l'analisi delle criticità legate alla navigazione lacustre.

Si devono individuare 'azioni integrate ed incisive' per garantire la sicurezza a tutti gli utenti dello specchio d'acqua: dai bagnanti ai diportisti, passando per il trasporto pubblico locale e il rispetto delle aree demaniali. Durante il confronto, è emerso come la navigazione nel primo bacino del Lago di Como possa essere 'particolarmente insidiosa', soprattutto per gli individui meno esperti. Le cause sono molteplici: dalle caratteristiche geomorfologiche del Lario al numero esponenziale di imbarcazioni che lo popolano durante l'affollata stagione calda. Tra le azioni immediate concordate per incrementare la sicurezza spicca la decisione di adottare provvedimenti per far abbassare i limiti di velocità relativamente ai mezzi privati nello specchio antistante la città di Como e nell'intero primo bacino.

Tale misura punta a ridurre i rischi e migliorare la convivenza tra i diversi (e spesso troppi) fruitori del lago. Al momento si contano ben 210 permessi rilasciati per l'esercizio della navigazione. Ma la situazione risulta ancor più pericolosa nelle vicinanze dei moli, a partire dal punto di ritrovo di Sant'Agostino dove le numerose attività di taxi boat o imbarcazioni dedicate a proporre tour del Lario sono ormai diventate eccessive e magari gestite da soggetti poco idonei. Abusano di quanto è loro concesso, sfruttano lo specchio d'acqua e non vogliono ostacoli. Taluni raccontano che nel caso si riesca a uscire dall'ormeggio, al rientro magari ci si ritrova in mezzo a un nugolo di barche pronte a caricare o far scendere turisti. Al limite dell'invivibile.

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