Pare che il primo ad avere l’idea di un Ponte sullo Stretto di Messina sia stato anche l’unico a realizzarlo, ben 24 secoli fa. Fu il generale romano Lucio Cecilio Metello, che nel 251 a.C. durante la Prima Guerra Punica fece costruire una passerella di botti di legno lunga tre chilometri per trasportare i 120 elefanti che aveva catturato al generale cartaginese Asdrubale durante la battaglia di Panormus. Insomma, un ponte galleggiante. Ma non fece in tempo a utilizzarlo, perché una mareggiata lo distrusse subito.
Anche il vicerè spagnolo di Sicilia Paleco de Useda nel 1701 ebbe un’idea simile. O meglio, la ebbero i suoi ingegneri, che pensarono a una fila di barche. Ma ci ripensarono, quando realizzarono che non avrebbe retto alle correnti. Dodici anni dopo, fu il parlamento di Messina a chiedere un ponte a Vittorio Amedeo di Savoia, appena divenuto re di Sicilia dopo la fine della Guerra di Successione Spagnola.
Ma il sovrano scambiò l’Austria con la Sardegna, più vicina al Piemonte, prima che si potesse farne qualcosa. Nel 1840 è Ferdinando II re delle Due Sicilie a ripensarci, incaricando un gruppo di architetti e ingegneri di fornirgli idee per la costruzione. Ma ci rinuncia, quando realizza di non avere abbastanza soldi. L’idea torna non appena conclusa la spedizione dei Mille, quando il 9 novembre 1860 il Giornale Ufficiale di Sicilia riporta che «una grande Compagnia inglese» avrebbe un progetto per una linea ferroviaria da Siracusa al Nord Italia che passerebbe lo Stretto con un ponte tubolare.
Ponte sullo Stretto, la macumba dei compagni "iettatori"
Di Michele Serra apprezzo spesso l’ironia e la cultura con le quali sa mettere le sue critiche al riparo almeno pa...Anche Garibaldi spinge per realizzarla, a Torino è creata una commissione di studio, e nel 1866 il ministro dei Trasporti Stefano Jacini affida all’ingegner Alfredo Cottrau di verificare «la fattibilità di un ponte metallico tra Sicilia e Calabria con luci di 600-800 metri». Cottrau fa due proposte, tra cui una di una immensa coltivazione di mitili in grado di realizzare un ponte naturale entro 50 anni: idea che sarà riesumata in una storia di Paperon de’ Paperoni del 1983. Nel 1870 Carlo Navone, studente del Politecnico di Torino, fa invece una tesi su un progetto di galleria ferroviaria subacquea. Ma non viene considerato economicamente sostenibile.
Ne riparla Mussolini nel 1942, nel 1953 ci si fa poi un convegno, nel 1961 vengono pubblicati i primi studi geologici sulle coste, ma è nel 1968 che viene bandito il primo concorso internazionale di idee per il collegamento stabile viario e ferroviario tra Sicilia e Continente. Il flusso tra Sicilia e Continente è intanto divenuto tale da rendere l’idea interessante, e col boom le grandi opere sono di moda. Il concorso del 1970 vede premiati sei progetti sui 143 arrivati. Ma poi con la crisi economica degli anni successivi il tutto si blocca.
È solo nel nuovo clima di boom degli anni ’80 che nel 1981 è costituita la concessionaria Stretto di Messina S.p.A. Il 12 settembre 1985 è Claudio Signorile, ministro dei Trasporti del governo Craxi, ad annunciare che il Ponte si farà: inizio dei lavori tra 1988 e 1989, completamento per il 1995. Il 27 dicembre 1985 è firmata a Palazzo Chigi la convenzione tra gli enti per la realizzazione dell’opera. Nel 1987 il Consiglio superiore dei lavori pubblici premia l’idea di un ponte rispetto a quelle di una galleria o di un tubo flottante, e nel 1992 viene varato il progetto di massima. Ma a quel punto arriva la nuova grande crisi finanziaria in cui affonda la Prima Repubblica.
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Se non parlassimo di cose maledettamente serie, ci si potrebbe perfino divertire. Anzi, dovremmo quasi ringraziare i val...Nel 1994, con il governo Berlusconi I e ministro dei trasporti Publio Fiori, il Consiglio superiore dei lavori pubblici ottene il parere favorevole di Anas e Fs sul nuovo progetto approvato. Nel 2001 entrambi i due principali candidati alla guida del governo, Silvio Berlusconi e Francesco Rutelli, annunciano durante la campagna elettorale il loro sostegno. Nell’ottobre 2005, durante il terzo governo Berlusconi, l’Associazione temporanea di imprese Eurolink S.C.p.A., capeggiata da Impregilo S.p.A. vince la gara d’appalto come contraente generale perla costruzione del ponte con un’offerta di 3,88 miliardi di euro. Il 27 marzo 2006 Impregilo S.p.A firma ufficialmente il contratto. Ma nel frattempo va al governo Prodi, nella cui maggioranza Verdi e Rifondazione Comunista fanno bloccare tutto. Per evitare di pagare una penale di 500 milioni la Società Stretto di Messina è accorpata all’Anas.
Il governo Berlusconi IV annuncia la ripartenza del progetto, ma stavolta è l’Ue ad andare in crisi e a bloccare i finanziamenti, per cui il 27 ottobre 2011 la Camera approva una mozione del partito di Di Pietro che impegna il governo «alla soppressione dei finanziamenti per la realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina». Il governo insiste che l’opera si farà e 17 aprile 2012 è completata a Villa San Giovanni la prima opera propedeutica: la variante della linea ferroviaria Cannitello-Villa San Giovanni. Ma Berlusconi cade, e con decreto 18 ottobre 2012 il governo Monti impone la sospensione del progetto del ponte sullo Stretto di Messina stanziando fino a 300 milioni per il pagamento delle penali nei confronti delle società che avevano ottenuto appalti. Il 27 settembre 2016 Renzi rilancia l’idea, e il 5 giugno 2020 è Giuseppe Conte ad annunciare che avrebbe valutato «senza pregiudizi» il progetto di costruzione, creando il 27 agosto 2020 un Gruppo di Lavoro. Ma il 23 gennaio 2023 è infine Matteo Salvini ad annunciare la partenza dei lavori. Ed è mercoledì che il Cipess ha infine approvato il progetto definitivo.