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Statua di San'Antonio in lacrime nel salernitano

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Padre Marcigliano dice: "un fenomeno sovrannaturale". Il liquido è stato inviato ai carabinieri per cercare tracce di Dna. Padre

Tatiana Necchi
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Lo scorso 12 giugno a Polla, in provincia di Salerno sulla statua di San'Antonio erano stato notato del liquido. Secondo alcuni si tratta di lacrime e c'è già chi ha gridato a “al miracolo”. Da quando si è diffusa la notizia molti fedeli si recano presso il convento francescano. Per questo i monaci avevano deciso di bloccare le visite. Ma padre Domenico Marcigliano, della provincia salernitano-lucana dei frati minori francescani, nel corso della conferenza stampa che si è svolta questa mattina presso il santuario ha detto: «Quanto accaduto non lo definisco un miracolo ma un fenomeno sovrannaturale, un prodigio che ha bisogno di avere riscontro dalle analisi che saranno effettuate sul liquido». Padre Domenico è stato il primo ad assistere al fenomeno della lacrimazione della statua lignea di Sant'Antonio ubicata nel museo al piano terra del convento francescano pollese. Nel corso dell'incontro con la stampa, ha raccontato tutti i particolari del fenomeno che si è verificato per due volte nella giornata di sabato 12 giugno scorso, di pomeriggio e in serata, e una volta domenica 13 giugno nella prima mattinata. «A tutti - ha continuato Marcigliano - dico di avere cautela, cautela, cautela. Invitiamo i fedeli a pregare. Quanto accaduto bisogna interpretarlo come un messaggio di pace». A vedere il volto umido del Santo, dopo padre Domenico Marcigliano, sono stati anche altri cinque religiosi ed il vescovo della diocesi di Teggiano-Policastro, mons. Angelo Spinillo. Intanto il liquido prelevato, circa 10cc, dal volto della statua nelle prossime ore sarà inviato ai carabinieri del Racis di Roma che provvederanno ad analizzarlo e a verificare se si tratta di un liquido contenente tracce di Dna. Sino al risultato delle analisi, la statua del santo rimarrà chiusa in una stanza del convento e non sarà, dunque, visibile a nessuno. Il vescovo Spinillo, assente alla conferenza stampa per altri impegni pastorali, in una nota ha affermato: «Sarei uno sciocco se avessi la presunzione di dare una risposta certa a tale fenomeno. Comprendo che tutti vorrebbero sapere, capire, vedere, toccare. È umano. Ma qui abbiamo bisogno di essere più attenti e meno curiosi. Per questo non è ora opportuno sbilanciarsi in discussioni che appaghino la curiosità, ma piuttosto sarà utile la pazienza e l'aprire l'anima alla verità per lasciarsi guidare dal Santo nella fede che illumina il cammino della nostra vita».

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