Cinque presunti scafisti sono stati fermati dagli agenti della polizia di Stato di Siracusa. In manette sono finiti quattro cittadini egiziani ed uno siriano. Gli indagati sono stati intercettati dalla Capitaneria di Porto di Siracusa, nel pomeriggio di due giorni fa, al largo della costa, insieme ad altre trentasei persone di varia nazionalità, in prevalenza bengalesi, compresi diciassette minori tutti egiziani. Dopo le procedure di identificazione a cura dell'Ufficio Immigrazione e della Polizia Scientifica presso il Porto di Augusta, gli investigatori hanno raccolto elementi gravemente indizianti circa la responsabilità dei cinque nella conduzione della traversata. Da una prima ricostruzione dei fatti è emerso che sarebbero partiti insieme agli altri migranti dalle spiagge libiche nei pressi di Bengasi.
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Tre migranti, di 21, 25 e 28 anni, tutti di nazionalità algerina e destinatari di provvedimenti di respingimento,...Ciascuno di loro sembra avesse uno specifico ruolo, mantenuto durante tutta la navigazione. È stato infatti individuato il comandante, egiziano, coadiuvato alla guida da altri due connazionali; tutti e tre avevano la disponibilità di un telefono satellitare e un GPS, consegnati loro alla partenza dai libici. Quanto agli altri due, un altro egiziano ed il siriano, oltre ad occuparsi del rifornimento dei motori, gestivano la distribuzione di cibo ed acqua agli occupanti. Sul punto, particolare toccante, che ha messo in luce la totale mancanza di sensibilità dei cinque, è quanto ha raccontato uno dei naufraghi, cioè che l'acqua potabile a bordo era scarsissima e veniva data in prevalenza agli egiziani e chi osasse lamentarsi veniva minacciato con un tubo di plastica, che uno dei cinque brandiva, prospettando loro addirittura di essere buttati in mare.