Resinovich, Bruzzone: "Perché l'ipotesi omicidio non mi convince"

domenica 14 settembre 2025
Resinovich, Bruzzone: "Perché l'ipotesi omicidio non mi convince"

1' di lettura

Il caso della morte di Liliana Resinovich, scomparsa il 14 dicembre 2021 e ritrovata senza vita il 5 gennaio 2022, continua a generare misteri e interrogativi. Le indagini si concentrano su diversi elementi: l’istituto di Medicina legale di Ancona sta analizzando il giubbotto della vittima con esami genetici, merceologici e dattiloscopici.

Inoltre, è emerso un nodo cruciale legato alla GoPro del marito, Sebastiano Visintin, il cui alibi si basa su una scheda SD che risulta formattata, con alcuni file cancellati prima degli accertamenti. Secondo Visintin, però, la formattazione non avrebbe impedito il recupero di foto e video utili agli inquirenti.La criminologa Roberta Bruzzone, intervenuta a Repubblica in occasione della seconda stagione di Nella Mente di Narciso su RaiPlay, ha espresso dubbi sulla pista dell’omicidio: “Non sono così convinta che si tratti di omicidio”.

Secondo Bruzzone, Liliana mostrava “importanti tratti dipendenti di personalità” e si accompagnava a “uomini ingombranti” con profili psicologici simili. Questo la porta a chiedersi: “Davanti al bivio: l’uno o l’altro?, mi chiedo se Liliana possedesse le risorse psicologiche necessarie a gestire la scelta tra i due uomini”. Inoltre, un dettaglio tecnico la lascia perplessa: “Se si deve inscenare un suicidio, perché usare due sacchetti in testa e non uno soltanto?”. Le sue osservazioni sollevano interrogativi sulla dinamica della morte, mentre le indagini proseguono per chiarire se si tratti di omicidio, suicidio o altro, in un caso che rimane avvolto nel mistero.