I "rapporti opachi" tra Andrea Sempio, indagato per il delitto di Garlasco, e due ex carabinieri della polizia giudiziaria in forze all'ufficio dell'allora procuratore aggiunto di Pavia Venditti: questo sarebbe al centro della nuova inchiesta dei pm bresciani. Il caso è quello dell'omicidio di Chiara Poggi, la 26enne trovata senza vita nella villetta di famiglia nel 2007. Per la sua morte è stato condannato solo l'ex fidanzato Alberto Stasi, mentre di recente sotto la lente degli investigatori ci è finito Sempio, amico del fratello della vittima.
In realtà Sempio era già finito sotto indagine nel 2017. E oggi a sollevare dubbi è proprio un'intercettazione di quel periodo secondo cui il padre di Sempio avrebbe parlato della necessità di "pagare quei signori lì". Da qui, come si legge sul Messaggero, il sospetto dei pm che la corruzione possa coinvolgere anche altri, benché per ora non ci siano altri indagati.
Garlasco ci manda in tilt: lo sconcerto di noi italiani
Garlasco non è più un piccolo Comune della provincia pavese, forse col senno di poi non lo è mai st...Il sospetto dei pm è che Sempio e i suoi genitori fossero al corrente dell'indagine in corso prima ancora che il giovane fosse formalmente indagato. E che la famiglia conoscesse le domande che sarebbero state poste loro durante gli interrogatori. Oggi, quindi, sotto la lente degli investigatori ci sono finite le modalità con cui è avvenuta la prima archiviazione nei confronti di Sempio. Lo scorso maggio, intanto, con una nota del suo legale, Venditti ha difeso il proprio operato, ribadendo che la richiesta di scagionare l'amico di Marco Poggi si basava sulla valutazione di "inservibilità" e "infruttuosità" delle prove scientifiche, inclusa l'"impronta 33".