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Attentato contro Sigfrido Ranucci: auto bomba sotto casa del giornalista di Report

venerdì 17 ottobre 2025
Attentato contro Sigfrido Ranucci: auto bomba sotto casa del giornalista di Report

5' di lettura

Attentato contro Sigfrido Ranucci, giornalista e conduttore di Report. "Questa notte un ordigno è stato piazzato sotto l'auto del giornalista e conduttore di Report, Sigfrido Ranucci. L'auto è saltata in aria, danneggiando anche l'altra auto di famiglia e la casa accanto", si legge su un post pubblicato dal profilo X della stessa Report.

"Sul posto carabinieri, Digos, vigili del fuoco e scientifica. La Procura di competenza si è attivata per le verifiche necessarie ed è stato avvisato il Prefetto. La potenza dell'esplosione è stata tale per cui avrebbe potuto uccidere chi fosse passato in quel momento".

La deflagrazione è avvenuta intorno alle 22 a Campo Ascolano, località fra Roma e Pomezia, a sud della Capitale. Sul luogo sono intervenuti i Vigili del Fuoco, i Carabinieri della compagnia di Pomezia con in nucleo investigativo di Frascati e la Digos della questura di Roma che stanno indagando per ricostruire la dinamica e individuare i responsabili. Non ci sono stati feriti. Coordina le indagini la procura della Repubblica di Velletri. La seconda auto danneggiata appartiene alla figlia del giornalista.

"L'Amministratore Delegato Rai Giampaolo Rossi e l'intera azienda si stringono al fianco di Sigfrido Ranucci ed esprimono massima solidarietà per il grave e vile attentato intimidatorio - recita una nota di viale Mazzini -. Il ruolo della Rai e di chi opera al suo interno è quello di garantire dialogo, pluralismo e rispetto nel racconto quotidiano del nostro tempo. La Rai respinge con forza e determinazione ogni minaccia contro chi svolge il proprio lavoro nel Servizio Pubblico. L'essenza vitale della nostra democrazia è la libertà informativa che la Rai garantisce e che i suoi giornalisti rappresentano. Ogni tentativo intimidatorio contro chi lavora per un'informazione libera e indipendente è un attacco allo stesso Servizio Pubblico". 

Arrivano subito anche le parole della politica. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni esprime "piena solidarietà" a Ranucci e "la più ferma condanna per il grave atto intimidatorio da lui subito. La libertà e l'indipendenza dell'informazione sono valori irrinunciabili delle nostre democrazie, che continueremo a difendere". "Quanto successo a Pomezia è di una gravità inaudita e inaccettabile. Totale solidarietà a Sigfrido Ranucci e alla sua famiglia", scrive sui social il vicepremier Matteo Salvini. Di "gesto gravissimo, vile, inaccettabile" parla il ministro della Difesa Guido Crosetto. "Per fortuna nessuno è rimasto ferito, ma resta la gravità estrema di un atto che colpisce non solo un giornalista, ma la libertà stessa di informare e di esprimersi. A lui e alla sua famiglia la mia piena solidarietà e vicinanza". "Esprimo ferma condanna per il grave atto intimidatorio subito dal giornalista Sigfrido Ranucci e dalla sua famiglia, ai quali rivolgo la mia piena solidarietà - sottolinea il vicepremier Antonio Tajani -. Non esiste motivazione che possa giustificare questa violenza". "La libertà di stampa è sacra e va difesa contro ogni aggressione. Solidarietà a Sigfrido Ranucci", scrive in una nota il ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara

"Solidarietà di tutta la comunità di Azione a Sigfrido Ranucci - commenta Carlo Calenda -. Atto molto preoccupante anche nelle modalità che non si vedevano da tempo". "Sono sgomento e preoccupato. Non può essere questo il prezzo della libertà di informazione in un paese come il nostro. Dire la verità non può essere una condanna. Trovare i colpevoli, proteggere", scrive sui social Filippo Sensi, senatore del Pd. "Stanotte, nel silenzio di una strada qualunque, un'esplosione ha squarciato la normalità. Un ordigno piazzato sotto l'auto di Sigfrido Ranucci ha distrutto non solo una vettura, ma ha sfiorato la vita di chiunque fosse lì per caso. Ha danneggiato la casa, l'altra auto di famiglia. Poteva essere una strage - avverte sui social il deputato Avs Marco Girmaldi -. Non è un avvertimento: è un salto di qualità. È il linguaggio di chi non ha più paura di mostrarsi per quello che è. Colpire Ranucci significa colpire il giornalismo d'inchiesta, quello che non si piega. Un abbraccio a lui e alla sua famiglia, a tutta la redazione di @reportrai3 e a tutti i loro collaboratori, operatori e giornalisti. Ora non servono parole di circostanza. Servono indagini rapide, protezione concreta, condanne nette. Chi ha messo quella bomba ha dichiarato guerra alla verità. E lo Stato deve rispondere, senza esitazioni". 

Esprime "la solidarietà e la vicinanza umana" a Ranucci anche il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida. "Un atto vile e intimidatorio che rappresenta un attacco diretto alla libertà di stampa e al giornalismo d'inchiesta", secondo Angelo Bonelli, deputato di Avs. "Le parole di Ranucci, che ha denunciato un «clima di isolamento e di delegittimazione» nei suoi confronti, ricordando le minacce, il proiettile di P38, i pedinamenti e i dossieraggi anche dall'estero, descrivono una situazione inquietante e indegna di un Paese democratico. Chi in questi anni ha attaccato Ranucci e la redazione di Report, arrivando perfino a chiedere il fermo della trasmissione, rifletta e chieda scusa. Alimentare campagne di delegittimazione contro chi fa inchieste coraggiose significa rendersi complici di un clima d'odio che oggi esplode in tutta la sua gravità. Difendere Ranucci e Report significa difendere il diritto dei cittadini a conoscere la verità, a controllare il potere e a vivere in una democrazia fondata sulla libertà di informazione. Lo Stato deve garantire piena protezione e sostegno a chi svolge con coraggio un lavoro essenziale per la trasparenza e la giustizia". "Quando i giornalisti vengono lasciati soli da un 'potere' che in realtà dovrebbe proteggerli; quando le Istituzioni attaccano la libera informazione (sempre più rara); quando la politica o gli pseudo-politici delegittimano continuamente coloro che hanno il coraggio di denunciare, di informare, di combattere con notizie e verità mafia, corruzione e genocidi in diretta streaming; beh allora qualche balordo (speriamo siano solo balordi) si sente autorizzato a fare quel che è stato fatto stanotte a Sigfrido Ranucci - è il messaggio dell'ex onorevole M5s Alessandro Di Battista -. Mi auguro che adesso tutte le alte cariche dello Stato esprimano la massima solidarietà ad un Giornalista perbene e libero che stanotte sarebbe potuto morire. La mia solidarietà e la mia gratitudine a Sigfrido Ranucci. Coraggio, Sigfrido, non mollare!".