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Milano, "uccidere i collaborazionisti": la minaccia di Hannoun

di Giorgia Petanilunedì 20 ottobre 2025
Milano, "uccidere i collaborazionisti": la minaccia di Hannoun

4' di lettura

Mohammad Hannoun, presidente dell’Associazione Palestinesi d’Italia e leader coccolato da Pd, M5s, attivisti e intellettuali di sinistra, sembra non avere più freni inibitori. La sua ultima, delirante invettiva è arrivata sabato sera, nel corso dell’ennesimo corteo pro-Palestina organizzato a Milano. Secondo Hannoun, gli ostaggi in mano a Hamas, ora liberati, sarebbero «soldati israeliani con i cannoni rivolti verso la testa dei palestinesi».

E parlando della possibilità di fermare la mobilitazione che sta paralizzando ogni settimane le piazze di tutta Italia, ha spiegato che, a suo parere, non è ancora il momento, perché di Israele «non ci si può fidare: sono dei criminali israeliani, sono bugiardi e non sono di parola, né loro né i mediatori». E naturalmente non poteva mancare il riferimento alle esecuzioni che Hamas sta perpetrando in questi giorni a Gaza: «Tutte le rivoluzioni del mondo hanno le loro leggi. Chi uccide va ucciso, i collaborazionisti vanno uccisi», ha detto Hannoun: «Oggi l’Occidente piange questi criminali, dicono che i palestinesi hanno ucciso poveri ragazzi, ma chi lo dice che sono poveri ragazzi?».

Ma chi è colui che inneggia ad Hamas e afferma che i collaborazionisti vanno uccisi? Solo lo scorso novembre, la Questura di Milano gli aveva notificato un foglio di via per “istigazione all’odio e alla violenza”. La decisione era scattata a seguito di un’altra delirante uscita pubblica, nella quale il leader palestinese si era complimentato con coloro che, ad Amsterdam, si erano scagliati contro alcuni tifosi israeliani in trasferta del Maccabi Tel Aviv, in occasione della partita di calcio contro gli olandesi dell’Ajax.

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Ma questo è solo un piccolo assaggio di ciò che rappresenta Mohammad Hannoun. L’attivista ha poi urlato ciò che da due anni siamo costretti a sentire in ogni piazza, a ogni corteo pro-Palestina. «Il nostro corteo è un messaggio chiaro: i cittadini sono tutti per i diritti del popolo palestinese, per la fine dell’occupazione e del genocidio e per la libertà assoluta di tutti i territori palestinesi dal fiume Giordano al Mar Mediterraneo», ha urlato al megafono l’attivista alludendo al fatto che Israele vada eliminata dalla cartina geografica.

Parole violente e pieno d’odio che non possono che allarmare visto il clima d’antisemitismo dilagante. Hannoun, già inserito nella black list del dipartimento del Tesoro americano è il fondatore dell’Associazione benefica di solidarietà con il Popolo palestinese, architetto residente a Genova, è nella lista nera con l’accusa di essere un finanziatore del terrorismo e di promuovere manifestazioni contro Israele. Ritenuto un finanziatore di Hamas attraverso l'associazione Abspp, a suo carico ci sarebbero anche sanzioni internazionali.

«Siamo in lotta con le banche, che sono sotto gli ordini degli americani, quando sanno che sono sulla blacklist fanno marcia indietro, ora anche la mia banca vuole chiudere il mio conto personale», diceva con tono vittimistico qualche mese fa. A intervenire sulla vicenda i deputati di Fratelli d’Italia Sara Kelany e Francesco Filin: «Mentre sinistra coccola l’architetto filo Hamas noi ne chiediamo l’espulsione immediata». «Ancora una volta ci troviamo a denunciare le follie dell’architetto Hannoun, noto per le sue posizioni vicine al radicalismo islamico e già oggetto di un provvedimento di allontanamento per linguaggio d’odio per essersi complimentato con gli ultras che avevano picchiato i tifosi del Maccabi».

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Gli esponenti di Fdi avevano già denunciato «la folle apologia del 7 ottobre e seguitiamo a denunciare oggi questi deliri. Mentre le sinistre coccolano questo soggetto pericoloso e addirittura il movimento 5 stelle lo invita alla Camera e condivide con lui missioni estere, noi presenteremo un’interrogazione al ministro dell’Interno perché ne valuti l’espulsione immediata».

Per la senatrice della Lega Stefania Pucciarelli «preoccupa il caso di Mohammad Hannoun, il presidente dell’Associazione dei palestinesi in Italia, che inneggia ad Hamas nella pubblica piazza. Un personaggio vicino alla sinistra nostrana, che pare essere anche Imam di Genova, comparso alla guida di una manifestazione pro-Pal a Milano, fomentando la folla e facendo propaganda antisemita. Presenteremo un’interrogazione sulla vicenda: importante fare chiarezza su questo individuo, probabilmente vicino a frange violente legate ad Hamas, per valutarne anche l’espulsione».

Durissimo il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri. «In Italia parla in piazza questo folle che fa l’apologia di questa strage in atto. Chiedo pubblicamente alle autorità di sicurezza che questo Mohammad Hannoun venga espulso immediatamente dall’Italia». E ancora: «Perché le sinistre frequentano e proteggono Mohammad Hannoun?». «Siamo preoccupati per quanto appreso dal giornale Libero: perché un individuo sicuramente vicino ai terroristi può inneggiare ad Hamas nelle nostre piazze e non è ancora stato espulso? Presenteremo interrogazioni per fare chiarezza», sottolinea il senatore della Lega Marco Dreosto, segretario in commissione Esteri.

Per il deputato Igor Iezzi della Lega, capogruppo in commissione Affari costituzionali, l’associazione palestinesi d’Italia «anche stavolta ostenta un osceno antisemitismo e in pieno centro di Milano il suo presidente Mohammad Hannoun invoca addirittura l’uccisione dei “collaborazionisti di Israele”, giusto per non farsi mancare niente. Semplicemente aberrante».

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