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Sigfrido Ranucci, il retroscena: "Hotspot, ecco perché mi hanno colpito"

di Roberto Tortoramartedì 21 ottobre 2025
Sigfrido Ranucci, il retroscena: "Hotspot, ecco perché mi hanno colpito"

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Chi ha messo la bomba che ha dato alle fiamme l’auto di Sigfrido Ranucci e di sua figlia? È la domanda che si pongono gli inquirenti che indagano e ora c'è una pista albanese sotto attenzione. Il nome su cui si concentra ora l’azione degli agenti che indagano – secondo quanto si legge su Repubblica - è quello di Artur Shehu, 58 anni, imprenditore originario dell'Albania, considerato da varie inchieste una figura di peso della criminalità organizzata del suo Paese.

Shehu vive da anni negli Stati Uniti a Miami, in Florida. La Direzione investigativa antimafia avrebbe ricevuto informazioni da Valona, nel sud dell'Albania, sul suo possibile coinvolgimento nell'esplosione avvenuta il 16 ottobre sotto l'abitazione del conduttore di Report. Servono riscontri e verifiche definitive, ma la vicenda è seguita con attenzione anche dall’aggiunto Ilaria Calò e da sostituto Carlo Villani, magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Roma, insieme ai carabinieri del Nucleo investigativo di Frascati. Il movente? Da ricondurre a una puntata di Report, con un servizio intitolato "(Hot) Spot Albanese", sul progetto dei centri per migranti che l'Italia ha realizzato in Albania, a Shëngjin e Gjadër, nell'ambito dell'accordo siglato tra i governi di Roma e Tirana. Il nome di Shehu compare in più passaggi e l’intreccio tocca la politica e le istituzioni albanesi. Senza giri di parole Shehu, secondo Report, viene descritto come un importante narcotrafficante, già citato in indagini internazionali per presunti legami con Cosa Nostra e con la Sacra Corona Unita.

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Avrebbe donato 30 mila metri quadrati di terreno vicino a Valona alla fondazione del generale Fabrizio Lisi, all'epoca capo dell'Interpol in Albania. Operazione mediata dall'avvocato Enjell Agaci, segretario generale del Consiglio dei ministri albanese e stretto collaboratore del premier Edi Rama, figura chiave nel bilaterale con l'Italia sui migranti. Nel 2021 il Miami Herad aveva pubblicato un’inchiesta dal titolo: "Da una villa di Miami Beach, un uomo con presunti legami con la mafia costruisce un impero commerciale in Albania". Secondo l’articolo Shehu vivrebbe in una villa in Alton Road, “a pochi passi dalla baia di Biscayne”, circondata da palme reali, con un prato curato e due auto di lusso parcheggiate nel vialetto. Oggi, quindi, Shehu è sotto osservazione, ma ci sono anche altre piste sui mandanti dell’attentato, anche perché Report ha effettuato numerosissime inchieste negli anni. Nel frattempo gli inquirenti cercano di scovare gli esecutori, da chi ha piazzato l’ordigno a chi, la scorsa estate, ha cercato di entrare nella seconda casa del giornalista, senza però riuscirci.

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