Un focolaio di tubercolosi è stato individuato nello spazio Neruda di via Ciriè 7, a Torino, occupato da tempo anche da persone vicine al centro sociale Askatasuna di corso Regina Margherita. Al momento, secondo quanto riferito dal portavoce del centro, sarebbero cinque i casi accertati tra gli abitanti della struttura, dove vivono circa duecento persone senza casa ospitate dalle collettività anti-sfratto.
A confermarlo è Pietro: "Il fatto che ci siano dei casi è accertato - racconta all'Ansa -. Appena ne siamo venuti a conoscenza ci siamo messi in contatto con l'ufficio di igiene, che ha delle procedure burocratiche molto farraginose, e quindi è stato difficile riuscire a fare qualcosa. Anche adesso che si è attivata la procedura c'è una lentezza a effettuare lo screening". "I casi accertati sono cinque - continua - poi questa è una malattia particolare, che resta tantissimo nel tempo. C'è stato un solo caso effettivamente contagioso, una donna affetta da altre patologie: il suo medico di base ci ha messo molto a capire che si trattasse di tubercolosi. Ci sono inoltre altri quattro casi che risultano positivi".
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L'odio rosso non si placa. A Torino, per la precisione in via Garibaldi, sono apparse quelle che Paola Ambrogio ha d..."La responsabilità di questa questione è della Regione Piemonte, in quanto non è in grado di mettere in campo politiche di screening su questa malattia, che dopo il Covid è stata completamente dimenticata", concludono dal Neruda. L'Asl sta monitorando la situazione e ha avviato gli esami di controllo. Secondo fonti informate, al momento non risultano esposte in procura.

